venerdì 11 luglio 2008

Orazio Corsaro - Ove tutti fuggono io vado - “Per il Vigili del fuoco cose impossibili non ce ne sono” - di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta

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Il corpo dei Vigili del Fuoco, perennemente al servizio della collettività, molto spesso operante in situazioni di altissimo rischio e pericolo, e sempre presente per qualsiasi necessità.
Nel periodo estivo il loro contributo, a volte silenzioso ma costante e determinante, si moltiplica in maniera esponenziale.
Per questo ci è sembrato importante incontrare Orazio Corsaro, capo distaccamento della caserma di Adrano, per capire come funziona e come è organizzata la struttura da Lui diretta.

Per cominciare questa nostra chiacchierata, ci può dire come funziona il mondo dei VV FF?
Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è una struttura dello Stato ad ordinamento civile, incardinata nel Ministero dell’Interno, nasce nel 1939, ed è chiamato a tutelare l’incolumità delle persone e la salvezza delle cose.
Le strutture periferiche del Corpo si articolano sul territorio tramite Direzioni Regionali e Comandi Provinciali.
Il comando della nostra provincia si trova a Catania, dove opera il coordinamento del 115, e poi, in provincia vi sono 5 distaccamenti che intervengono su porzioni di territorio a loro assegnate.
Gli uomini che operano nel distaccamento di Adrano sono 28, e il loro servizio viene espletato su quattro turni che, come da regolamento nazionale, (si dividono in turno A, turno B, turno C e turno D) coprono le 24 ore giornaliere; la compagine si completa con me che, dal 1 ottobre 2007 ricopro l’incarico di responsabile distaccamento, e pertanto, curo tutta la parte amministrativa e del personale.
Ogni turno è coordinato da due capisquadra (normalmente, considerando gli anni di servizio, i più anziani) ed una squadra per essere legalmente operativa deve essere composta da almeno 5 uomini.
La squadra è sempre in allerta in quanto, secondo le direttive nazionali del Ministero, dal momento della chiamata di soccorso alla partenza devono trascorrere, durante le ore diurne, non più di 30 secondi, mentre in quelle notturne il tempo concesso si dilata fino ai 60 secondi, e vi posso assicurare che questi tempi sono costantemente rispettati, e capite bene, specialmente nel periodo estivo, quante volte il nostro cibo rimane sul tavolo senza essere consumato.

Molte volte vediamo sfrecciare i vostri mezzi sulle strade interprovinciali, ma quanto è vasto il territorio su cui operate?
Il territorio è vastissimo, infatti, a Nord si sviluppa fino a Passo Pisciaro, passando da Bronte, Maletto, Randazzo, S. Domenica di Vittoria e S. Teodoro.
Ad onor del vero da circa 5 anni, a Maletto è stato istituito un distaccamento di volontari di Protezione Civile che, in una fase di primo intervento, ci da una grande mano; naturalmente essi operano in costante contatto con noi, che interveniamo per tutti i rilievi tecnici e definitivi sulla risoluzione dell’evento.
Naturalmente, quando parlo di primo intervento, mi riferisco ai primi 16/18 minuti dalla chiamata visto che con i mezzi, di cui attualmente siamo forniti, giungiamo a Maletto entro questi tempi.
Dall’altro versante interveniamo su Centurie e Regalbuto che, anche se in provincia di Enna, vista la vicinanza con il nostro territorio, in prima battuta siamo i primi ad intervenire, mentre in caso di eventi importanti è la centrale operativa di Enna a coordinare e, se necessario, inviare altre squadre della propria provincia.
A sud il territorio di nostra competenza si estende su Biancavilla e S. Maria di Licodia, ma in questo periodo, visto che anche la zona del distaccamento di Paternò è molto vasta, interveniamo supportando con i nostri mezzi anche sul loro territorio, come per esempio Belpasso o Ragalna.

Come funziona il 115 ed esiste solo questo sistema di contatto per le chiamate d’emergenza?
Questo è il numero affidato, a livello nazionale, ai Vigili del Fuoco, per tutte le emergenze.
Nella nostra zona è la Centrale Operativa di Catania che risponde e smista, in tempo reale, la richiesta di aiuto al distaccamento più vicino all’evento e soprattutto con la più immediata disponibilità di squadre.
Ma, per quanto ci riguarda, i nostri concittadini o tutti coloro che hanno bisogno possono chiamare il nostro numero interno 095 7692133, ed in quel caso saremo noi a rispondere direttamente, per un celere intervento, e ad avvertire la centrale a Catania. Soltanto nel caso in cui la squadra dovesse essere assente perché impegnata in altra operatività, la nostra segretaria telefonica è impostata al fine di informare il cittadino ed esortarlo a chiamare immediatamente il 115, e a questo punto sarà la Centrale ad avvertirci per l’intervento.
Come potete constatare, la nostra Centrale Operativa è costantemente informata in maniera da poter disporre degli uomini disponibili e creare le giuste sinergie su eventuali altri eventi nelle vicinanze.
Proprio questo è successo qualche giorno addietro, la squadra aveva operato su un incendio a Ragalna (visto che Paternò era impegnata altrove) e, verificandosi un altro evento in contrada Filiciusa, avvisati dal 115 gli stessi uomini hanno raggiunto immediatamente la zona per domare l’incendio.

Di quali mezzi siete dotati?
Abbiamo 2 mezzi per il soccorso un Euro City con una capienza di 2.200 litri d’acqua e un Defender, che ne contiene 500 litri, mentre per le incombenze amministrative siamo forniti di una Fiat Panda ed un Fiorino che adoperiamo per trasporto materiali.
Ritengo che non possiamo lamentarci dei mezzi tecnici, anche se mi piace pensare che la nostra forza stia tutta nella professionalità dei nostri uomini. Anche perché appena si arriva nel luogo dell’evento ed il capo squadra effettua una prima analisi, se necessario, nel giro di qualche minuto giungono, da Catania, tutti i mezzi necessari (addirittura un’autobotte contenente 26.000 litri di acqua) a riportare sotto controllo l’eventuale disastro.

Parliamo del periodo estivo, sicuramente caratterizzato dal fenomeno incendi, quanto vi occupano in termini di interventi.
Se volete qualche numero, posso dirvi che il distaccamento di Adrano ha chiuso il 2007 con ben oltre 1.200 interventi, che calcolando in media fanno quasi tre interventi al giorno e se, tutta la provinciale di Catania normalmente si attesta sulle 13.500/14.000 operatività, è evidente come il nostro distaccamento sia altamente esecutivo.
Nel periodo estivo, inoltre, registriamo sempre un’impennata di “lavoro”, e sul tavolo possiamo contare, nei primi 20 giorni di giugno, oltre 50 schede relative ad interventi per incendi.

Nel caso di questi incendi estivi, quali sono le cause maggiori di questi eventi?
La realtà è una sola, e ne sono convinto, dietro molti incendi c’è la mano dell’uomo, e non mi riferisco alla sigaretta lanciata dal finestrino dell’auto in corsa, perché è abbastanza improbabile che si possa sviluppare un incendio.
Nella maggior parte dei casi è una mano dolosa che determina il disastro, e se dobbiamo fare una statistica, ben oltre il 50% sono eventi causati da piromani.
Questo fenomeno, oltretutto, è in continuo aumento, infatti, se, fino al 2000 gli interventi per incendio si attestavano intorno ai 580/600 annui, allo stato attuale solo questa tipologia di operatività si attesta intorno a 1.000 casi e, vorrei evidenziare che le risorse umane presenti al distaccamento sono numericamente sempre le stesse.

Nella visione generale il Vigile del Fuoco è una specie di atleta che riesce ad intervenire nelle situazioni più pericolose, può dirci come avviene la preparazione?
Il personale dei VV FF, effettua perennemente corsi di aggiornamento, affinché la propria preparazione sia sempre all’altezza della situazione, e sia a conoscenza dei nuovi pericoli (sostanze chimiche tossiche) e conosca i metodi per debellarli.
Abbiamo all’interno del nostro corpo elicotteristi, sommozzatori, e altre figure altamente specializzate che intervengono in casi di particolare difficoltà.
Ultimamente i nostri colleghi elicotteristi, arrivati da Catania, sono stati, in pochissimi minuti, sul luogo alla tragedia in cui ha perso la vita il ragazzino dodicenne adranita caduto dal dirupo vicino casa, ma purtroppo hanno potuto solo constatare la gravità delle condizioni del piccolo.
Ma il nostro apporto, come dicevamo prima, si esplica anche per casi più leggeri, come quando abbiamo dovuto recuperare un gatto su un cornicione alto oltre 18 metri; e, consapevoli che la nostra scala arrivava precisamente a 10,33 metri, dopo un consulto immediato tra la nostra squadra abbiamo appoggiato la scala su dei rami e abbiamo raggiunto l’animale, immaginate il pericolo per il precario equilibrio, ma ci siamo riusciti.

Come si diventa Vigile del Fuoco?
Vigile a tempo indeterminato si diventa superando un concorso ad hoc, anche se devo dire che da diversi anni non ve ne sono stati.
Pare che, comunque, questo nuovo Governo stia adoperandosi per indire un concorso in tempi relativamente brevi.
Dopo l’abolizione della leva obbligatoria, è stata eliminata anche la possibilità per i giovani di espletare il servizio presso il corpo dei VV FF, in compenso è stato istituito uno speciale albo, l’iscrizione al quale fa divenire il giovane “Volontario Civile” che, dopo una visita medica a Catania, un corso pratico ad Acireale, ed una serie di certificazioni, abilita il richiedente per una chiamata in “temporaneo” servizio, con il percepimento di uno stipendio.
Il Ministero smista questo personale esterno quando e dove si ritiene sia più urgente un apporto contingente, purtroppo devo registrare con una certa lentezza perchè, vista la nostra perenne carenza di risorse, potrebbero essere un aiuto importante per tutte le caserme presenti in Italia.
Si può anche espletare il servizio civile di 12 mesi presso il corpo, ma soltanto se abbiano già prestano o prestino servizio in qualità di volontari.
La persona che, invece, vuol partecipare al concorso deve sostenere un esame e, al superamento dello stesso, frequenta un corso a Roma della durata, attualmente, di 6 mesi; il corso si compone di due componenti una teorica e l’altra pratica.
L’ultimo collega che ha superato il concorso ed è quindi diventato Vigile del Fuoco, ha dovuto affrontare 5 anni in Emilia Romagna, trasferendosi con la propria famiglia, per poi ottenere da qualche tempo l’agognato trasferimento nella sua città.
Ma, lasciatemi dire, diventare un Vigile del Fuoco, ritengo che possa essere considerata una vera e propria missione, visto che si rischia giornalmente la vita per poco più di 1.000 € al mese.

Come sono i rapporti con gli altri corpi, con gli Enti Locali e quale pensa possa essere il loro contributo per un miglioramento del vostro servizio.
I rapporti con gli altri corpi militari e non posso che definirli ottimi e sempre impostati nell’ottica di una collaborazione fattiva, moltissime volte ci troviamo ad operare insieme in interventi di routine o importanti.
Con gli Enti non posso che dire la stessa cosa, per esempio il Comune di Biancavilla ci ha fornito le chiavi di un pozzo cittadino dove noi possiamo entrare ed approvvigionarci di acqua per gli interventi urgenti.
Relativamente ai possibili aiuti, lo Stato dovrebbe aiutarci nel fronte dell’aumento delle risorse umane professionalmente preparate, mentre il Comune di Adrano potrebbe aiutarci nella possibilità di costruire una caserma nuova, visto che questa entro cui ci troviamo è stata inaugurata nel 1951.

Cosa vorrebbe dire ai suoi cittadini?
Nell’ultimo sondaggio effettuato sul grado di apprezzamento dei corpi al servizio dei cittadini, i Vigili del Fuoco sono risultati in vetta, e questo ci riempie di orgoglio.
Non esito a definire questi ragazzi “gli angeli custodi della comunità” perché operano sempre con uno spirito di abnegazione e professionalità assolutamente fuori del comune.
Il Vigile del Fuoco rispetto a qualsiasi chiamata affronta il proprio servizio, con lo stesso impegno sia che si tratti del recupero di un animale da un albero, sia se deve liberare persone rimaste chiuse in ascensore, sia che intervenga su un incidente stradale sia, ancora, che debba intervenire su un incendio o allagamento.
Siamo un corpo al servizio del Cittadino a 360 gradi e questo il Cittadino lo percepisce e per questo ci vuole bene.
Per questo mi onora lavorare con tutti i miei compagni e, se mi consentite, voglio citare almeno gli Adraniti che operano in questa caserma: il capo squadra oltre che Capo Turno Salvatore Caruso, l’altro caposquadra Pietro Ciraudo, il Capo Turno Placido Virzì e il Capo squadra Pietro Corsaro, i Capisquadra Pippo Stimoli e Paolo Bufalino, Carmelo Castelli e Salvatore Leocata.
E poi lasciatemi ricordare alcuni uomini che hanno fatto la storia di questa caserma come Puddu Rapisarda, Lucifora ed il capo distaccamento Falsaperla.

Ringraziando Orazio Corsaro, per la squisita ospitalità e la carica umana che ci ha trasmesso, ci piace notare la sua capacità di coinvolgimento nel trasferire l’amore per il proprio lavoro.
Per tutto e per tanto altro, vorremmo dire a tutti i Vigili del Fuoco, dal profondo del cuore “grazie ragazzi per la vostra costante ed incessante opera, nel rendere le nostre giornate più sicure”.

A cura di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta

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Il Diabete Mellito - di M. Grazia Aurora Leonardi

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Il Diabete Mellito (DM) è una malattia metabolica. Abbiamo già detto (precedente articolo sulla Tiroide), che il metabolismo è quel processo per cui l’organismo ricava energia dagli alimenti introdotti con la dieta. Gli zuccheri complessi (amidi) contenuti negli alimenti come pasta, pane ecc,. vengono trasformati, durante la digestione, in zuccheri semplici (glucosio) che, attraverso il sangue, passa all’interno delle cellule fornendo così energia.Tutto ciò avviene grazie all’azione dell’insulina, un ormone secreto dal “pancreas”. Nel DM questo processo si altera perchè o il pancreas produce poca insulina o non ne produce affatto o le cellule sono resistenti all’azione dell’insulina. La conseguenza è l’aumento del glucosio nel sangue (glicemia), che viene poi eliminato con le urine (da ciò il nome mellito per il sapore dolce delle urine dei diabetici ).
Vi sono tre tipi di DM:
1) diabete di tipo 1 o diabete giovanile o insulino dipendente. Ha un origine auto-immune cioè si formano, per cause non ancora del tutto chiare, degli anticorpi che distruggono le cellule beta del pancreas che formano insulina
2) diabete di tipo 2, che si manifesta in prevalenza in età adulta detto anche non insulino dipendente. In questo caso l’insulina viene prodotta normalmente ma l’organismo non l’utilizza.
3) Diabete gestazionale, si sviluppa durante la gravidanza, ma, nella maggior parte dei casi, scompare a fine gestazione. Le donne che lo hanno manifestato possono sviluppare con maggiore probabilità un diabete di tipo 2.
I sintomi classici del DM sono:
sensazione di stanchezza, aumento del senso della fame, aumento della produzione di urine, sete intensa, perdita di peso. Le persone più a rischio di sviluppare il DM sono quelle nella cui famiglia vi è gia qualcuno con DM e le persone obese. L’obesità è un fattore ad alto rischio ed è proprio a causa dell’aumento dell’obesità che si è avuto un aumento del DM in tutto il mondo. E’ necessario per prevenire l’insorgenza del DM che, rappresenta un importante fattore di rischio vascolare e porta complicanze a vari organi come: rene, retina, sistema nervoso periferico ecc., seguire un dieta ipocalorica associata ad attività fisica costante, limitare alimenti e bevande dolci e aumentare gli alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura, evitando grassi e i fritti.

Per la diagnosi di DM, l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ha stabilito i seguenti criteri:
1) per valori di glicemia a digiuno <> 110 e <> 126 mg/dl DM
4) Per valori di glicemia dopo pasto > 200 DM
5) Un accenno ai test diagnostici:
la concentrazione ematica a digiuno del glucosio è il test di riferimento. Utile il test da carico di glucosio, indicato nei casi di sospetto diabete, dosaggio dell’HbA1 (emoglobina glicata) che rappresenta i valori glicemici in un periodo da 1 a 3 mesi ed è utile per il controllo periodico dei diabetici. Vi sono ancora altri test importanti come la curva insulinemica, il dosaggio del C-Peptide ecc.
M. Grazia Aurora Leonardi
D. S. TIELLE DIAGNOSTYC