martedì 20 gennaio 2009

giovedì 15 gennaio 2009

Giuseppe Castiglione "Per la Provincia Regionale: Una sana programmazione per risparmiare ed investire" - di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta

murof murof
Giuseppe Castiglione, 45 anni, sposato con Lucia e padre tre ragazzi, una laurea in Giurisprudenza nell'Ateneo catanese e un’attività da dirigente di azienda, dal 1990 è giornalista pubblicista.
Nonostante la giovane età, una lunga carriera politica; consigliere comunale di Bronte dal 1989 al 1992, nel 1996 e nel 2001 è eletto all'Assemblea regionale siciliana, nel 2004 diviene Parlamentare europeo nelle file del Partito Popolare Europeo.
Assessore regionale all'Industria (1996-1999); Assessore regionale all'Agricoltura e vicepresidente della Regione (2001-2004).
Inoltre, è stato membro di numerose Commissioni dirette allo sviluppo produttivo e dei diritti dell’Uomo. Molto attivo nelle interrelazioni con i Paesi ricadenti sul Mediterraneo.
Ricopre la carica di Presidente della Provincia regionale di Catania dal giugno 2008.
È membro onorario dell'Unione italiana ciechi per l'impegno profuso nell'attività di governo.

Presidente, nel ringraziarla per l’opportunità di questa chiacchierata, durante la quale cercheremo di toccare tanti argomenti, cominciamo a capire come è lo stato finanziario della Provincia.
La situazione delle casse dell’Ente è abbastanza buona. La Provincia non soffre, a livello economico e finanziario, come i Comuni, certo non possiamo strafare ma, dal punto di vista amministrativo, possiamo lavorare con una certa serenità e, senza tema di smentita, posso affermare che il nostro operato ha permesso un ulteriore miglioramento delle cose.
Inoltre, mi inorgoglisce il fatto che, per la prima volta nella storia della Provincia Regionale di Catania, chiuderemo il bilancio previsionale 2009, entro il 31 dicembre 2008, infatti, abbiamo già il parere positivo dei Revisori dei Conti dopo il licenziamento da parte della Commissione Bilancio, e la prossima settimana (intervista del 15/12/2008) dovremo attivare le procedure per l’approvazione definitiva in Consiglio.
La storia più recente, ci racconta che il bilancio preventivo della Provincia Regionale, si approvava alla fine dell’anno successivo con tutti problemi di pianificazione che questo comportava, visto l’importanza dell’Atto Amministrativo, per quanto riguarda la mia Amministrazione gli investimenti sono stati diretti verso una seria programmazione, e questa è la direttrice verso cui stiamo puntando, non più interventi a pioggia ma mirati e pianificati.
Come ha organizzato la Macchina Burocratica della Provincia
Anche in questo caso stiamo lavorando, con un chiaro obiettivo, il contenimento dei costi della politica, cercando di razionalizzare, oltre che valorizzare e gratificare, le risorse umane ed organizzative dell’Ente, infatti, per prima cosa abbiamo ridotto da 7 a 4 i dipartimenti e ridotto da 36 a 26 i Dirigenti e, nel contempo, abbiamo eliminato tutte le consulenze esterne che, fino a qualche tempo addietro, erano circa 60.
Nella stessa direzione, perché la legge nazionale ha previsto un massimo di undici Assessori, va il nostro adeguamento per il numero di deleghe assessoriali, inoltre, dopo le dimissioni di un Assessore è diventato 10 e, per adeguarci alla nuova legge Regionale che, però non è ancora esecutiva, tra qualche tempo in giunta potrebbero sedere 9 Assessori.
Ancora, abbiamo prodotto un Regolamento per il Conferimento degli Incarichi, che, è stato pubblicato nei giorni scorsi, con nostro grande orgoglio, sulla rivista del TAR Nazionale come modello di riferimento per gli altri Enti.
Abbiamo chiuso, un contratto integrativo, con i dipendenti della Provincia Regionale, che ormai si prorogava da tanti anni ed il risultato, ritengo, sia stato l’ottenimento di una migliore valorizzazione e gratificazione per le persone che lavorano per il nostro Ente.
Tutto questo lavoro verso la razionalizzazione ha portato un risparmio per l’Ente di circa 3.000.000 di euro annui, e visto il delicato momento, non mi sembra un segnale da trascurare.
A proposito di risparmi e razionalizzazione, parliamo della Sanità in Sicilia e della previsione di tagli delle strutture ospedaliere: Bronte, Biancavilla e Paternò, qual è il suo pensiero.
La nostra posizione è chiara e non in contrapposizione con nessuno, apprezziamo l’operato dell’Ass. Russo, come magistrato e, quindi, uomo al servizio delle Istituzioni.
Ma, mentirei se non esprimessi alcune perplessità su alcune questioni, la prima delle quali sta nel fatto che, oggi, l’Assessore al ramo prevede un taglio di 5.000 posti, senza tener conto dell’esistenza di un piano di rientro, che abbiamo anche sottoscritto, che prevede la riduzione di 2.570 posti letto nella nostra Regione.
Se poi parliamo della Provincia di Catania, come possono essere previsti, al di là delle due grandi aziende ospedaliere, un totale di 175 posti letto. Alla luce di questi numeri sarei curioso di vedere quale organizzazione può essere attuata per i nosocomi di Giarre, Acireale, Bronte, Paternò, Biancavilla ecc.
Il nostro modello è relativo all’attuazione del piano di rientro, come dal piano Lagalla, prevedente la riduzione, nel pubblico, dei 2.570 posti letto, nel contempo, una corretta riduzione dei costi per la convenzioni con il privato.
Altra perplessità che ci assale sta nell’allarme che la Corte dei Conti ha lanciato circa il servizio 118 siciliano che, attualmente, costa 270.000.000 di euro, mentre in Lombardia, regione, che ha numero similare di abitanti costa “solo” 90.000.000 di euro, ma intanto la nostra Regione, continua ad assumere, infatti, per il 118 in Sicilia, nel periodo maggio 2005 / aprile 2006 (periodo elettorale) sono stati assunte circa 2.000 persone.
Anche sulla riorganizzazione delle Aziende Ospedaliere, il quale non è tema inserito nel piano di rientro, crediamo, come forza politica all’interno dell’ARS, che vi siano delle incongruenze e quindi vi sia necessità di ragionarci sopra.
Partendo dal presupposto che in Veneto vi è un’Azienda ogni 300.000 abitanti ed in Piemonte ogni 200.000, mentre in Sicilia sono previste 14 Aziende, pari a circa 1 su 430.000 abitanti, non è così strampalato pensare che il risultato di questa pianificazione, sarà l’impossibilità di una corretta gestione; facciamo un esempio, se il Cannizzaro e il Garibaldi fossero accorpati in un’unica struttura di 1.500 posti letto, non solo questo porterebbe a non risolvere i problemi ma, paradossalmente ad aggravarli, perché è naturale che la gestione di un tal numero di posti letto non potrà avere le caratteristiche di continuità e approfondimento sulla risoluzione dei problemi, e non credo che il problema sia quello di risparmiare lo stipendio di un Direttore Generale il quale, secondo il mio parere, deve essere anche meglio retribuito ma che deve essere in grado di gestire strutture così complesse ma, d’altro canto deve rispondere, in maniera diretta, del proprio operato.
Per questo la nostra proposta è chiara, pensiamo che la nostra Provincia debba essere, al pari delle altre realtà regionali, dotata di 9 Aziende ospedaliere, 9 Aziende Territoriali, 3 Policlinici più l’Azienda Civica e l’Azienda Garibaldi. Diamo anche degli indirizzi relativi alla funzione di Committenza, da parte delle Strutture Territoriali, nei confronti delle Aziende Ospedaliere che erogano le prestazioni. Questo sistema riporterebbe una mentalità imprenditoriale, con l’acquisizione di servizi e prestazioni, scegliendo sul pubblico o privato, sulla base della qualità offerta.
Dal punto di vista prettamente economico, dobbiamo partire dall’unico punto concreto, il piano Lagalla, evitando di perdere i 2 miliardi e 800 milioni del piano di rientro, anche perché entro il 2010, secondo il piano sanitario nazionale, avremo un’ulteriore decurtazione di 400.000.000 di euro, quindi non solo non dobbiamo sforare ma dobbiamo stare attenti a queste ulteriori prossime limitazioni finanziarie.
Tutto deve essere condotto secondo una pianificazione organica e razionale, infatti, non si può fare una politica sulla riduzione dei posti letto tout court, dobbiamo rientrare nei medesimi parametri che stanno in Europa pari a 3,5 posti letto ogni 1.000 abitanti per gli acuti e 1% alla lungodegenza e riabilitazione, settori cruciali per il servizio sanitario.
Affrontiamo un altro argomento molto spinoso: ATO 3 rifiuti, quale futuro e, visto che la Provincia ha presentato un disegno di legge, qual è la posizione della Giunta provinciale.
Premesso che non penso che i problemi risiedano tutti nel modello attuato ma, ritengo, che molta responsabilità stia sulla gestione dello stesso.
Qualche giorno fa, ho visitato personalmente l’ATO di Caltagirone, trascorrendo due ore insieme al presidente, al fine di capire il perché questa struttura funziona bene mentre il nostro ATO 3 vive continuamente problemi quasi insormontabili, e ….. penso di essermi fatto un’idea.
Presupposti necessari per una gestione sana, sono in primo luogo, una pianificazione intelligente per la costruzione di Isole ecologiche in ogni Comune, una definizione e manutenzione delle discariche, il centro di compostaggio (molti non sanno che durante la crisi di Napoli, il centro di compostaggio di Caltagirone è diventato un punto di riferimento e di business), il centro di smaltimento degli oggetti elettrici ed elettronici (se pensiamo che la nostra Provincia ne dovrebbe avere almeno tre, mentre attualmente esiste solo quello di Caltagirone, è chiaro che questo ne ha avuto un grosso vantaggio economico), il centro per il cartone, ecc..
Tutta quest’ organizzazione alleggerisce il costo dello smaltimento dei rifiuti e crea le condizioni per una maggiore congruità rispetto alla tariffa, infatti, secondo alcune inchieste giornalistiche, oggi al nord conferire in discarica costa 0,10 € mentre da noi, mediamente, costa 0,80 €. Questo percorso virtuoso porta, necessariamente, ad una giusta richiesta, nei confronti dei cittadini, nelle bollette ATO, cosa che avviene per molti centri del Nord, ma anche a Caltagirone e relativo distretto ATO.
Relativamente all’ATO 3, invece, dobbiamo registrare, purtroppo, alcune anomalie, intanto, in sede di costituzione, certi Comuni hanno accollato al consorzio in formazione, un numero maggiore di personale, creando sacche d’inefficienza e gravando sul conto economico della nascente struttura.
Inoltre, una ditta è stata incaricata a verificare lo stato di riscossione dei tributi sui 18 Comuni dell’ATO 3, e su tre di questi Enti (unici dati restituiti) l’importo evaso si aggira a 12.000.000 di euro.
È chiaro che è necessario maggiore rigore sull’accertamento creando le condizioni per il motto “pagare tutti, per pagare meno”.
Noi, comunque, di fronte allo stato d’ emergenza, abbiamo deciso d’intervenire, sia in termini immediati con un importo di 500.000 € al fine di tamponare il problema, sia in termini programmatici, riprendendo in termini concreti il ruolo della Provincia, che è quello di coordinatore per azioni sovra-comunali. Abbiamo riunito intorno ad un tavolo i sindaci, i deputati regionali e nazionali, gli Amministratori di società ecc.., da questo lavoro ne è nato un disegno di legge, che riteniamo sia il migliore attuabile e che sarà presentato all’ARS, sfruttando l’articolo 32 dello statuto della Regione Sicilia, secondo cui tre consigli provinciali possono promuovere l’iniziativa legislativa.
Tale disegno, studiato da altri consigli provinciali, e contiene, il principio che secondo cui l’ambito territoriale coincide con la Provincia, e non altre strutture (istituzione di un consorzio tra Comuni) come prevede il disegno di legge regionale.
Inoltre prevediamo una giusta esaltazione dei Comuni, e laddove c’è una gestione virtuosa, e si risponde a determinate condizioni, immediatamente diverrà Ambito territoriale.
Abbiamo previsto anche una postilla: dopo i 24 mesi dall’inizio dell’esperimento, se vi sono altre esperienze positive di altri Comuni che vogliono aggregarsi fra loro, saranno in grado, e nelle condizioni di farlo.
Ma il problema più spinoso da risolvere, che è quello dei debiti che gli ATO hanno accumulato in questi anni, poiché oggi il Governo afferma che questi debbano essere trasferiti ai Comuni, capite bene che ciò porterebbe un gran massa di Enti allo sfascio finanziario. Pertanto chiediamo che il modello da attuare per superare questo momento particolarmente difficile, trasferendo alla Provincia Regionale tutte le partite attive e passive con il Soggetto Gestore, mentre per tutti gli altri debiti che non rientrano nell’ambito Soggetto Gestore, si attivi un fondo di rotazione presso la Regione Sicilia, fino all’esaurimento di tali passività, inoltre per quanto riguarda la fase di Accertamento che va in capo alla Provincia, vista la fase di avviamento, si dovrebbe attivare un Fondo di rotazione presso l’Assessorato al Enti Locali, per arrivare alla fase di regime, a quel punto, virtuoso.
Questo testo di legge, devo dire apprezzato in molte sedi Istituzionali, ci mette nella condizione di confronto con quello del Governo regionale, in vista di una serena dialettica.
Altra funzione importante della Provincia è la gestione delle strade provinciali, ma tra Adrano e Biancavilla esiste la Ex ss 121, importante arteria che, purtroppo negli ultimi anni, ha conosciuto numerose vittime, avete progetti per la messa in sicurezza?
Stiamo sollecitando l’ANAS, a proposito del programma nazionale per gli investimenti che riguardano la Sicilia. Sulla Provincia gestisce 2.500 km di rete provinciale, e posso dire, ancora con orgoglio, che siamo la prima Provincia che ha avuto l’approvazione del proprio piano, sia dalla Regione sia dal Governo nazionale, si tratta di 50.000.000 di euro, di cui 20.000.000 attualmente disponibili, e soprattutto abbiamo già fatto tutta la progettazione esecutiva, grazie anche alla capacità finanziaria per tutti gli studi propedeutici.
Per quanto ci riguarda, investiremo fondi nazionali e parte dei fondi regionali e provinciali per quel che ci compete, ma di contro continueremo a chiedere all’ANAS un piano serio di messa in sicurezza e manutenzione delle strade statali e la ex 121 (oggi ss 284) rientra in queste richieste.
Passiamo all’edilizia scolastica nel territorio, previste nuove strutture (per esempio il Liceo Psico Pedagogico di Biancavilla, con oltre 400 alunni e in perenne sofferenza di capienza)?
L’edilizia scolastica è uno dei nostri impegni principali. Come sapete la Provincia si occupa di tutti gli Istituti di livello secondario, mentre è compito dei Comuni la gestione dell’edilizia scolastica dalle materne alla scuola media.
In provincia sussistono 90 Istituzioni scolastiche per 130 plessi, più di 100 palestre, un milione di metri quadri di superficie scolastica, pertanto capite bene le difficoltà giornaliere a gestire tutto.
Posso dire, comunque, che il nostro patrimonio scolastico è sano, abbiamo solo il 10 % di plessi in strutture storiche, il resto è frutto di investimenti per nuove strutture.
Relativamente alle scuole in affitto, il costo del canone è, a dir poco, spaventoso, di contro la Provincia ha un proprio patrimonio che stiamo censendo insieme all’Agenzia del Territorio, non solo sull’entità ma anche sulla stima di esso che pare aggirarsi intorno a 700.000.000 di euro, dopo di che costituiremo una società ad hoc di valorizzazione immobiliare, per effettuare una congrua vendita di alcuni immobili, al fine di realizzare scuole e, di conseguenza, eliminando, sensibilmente, i fitti passivi. Tale operazione ci permetterà di attenzionare in maniera più produttiva la ridefinizione dell’edilizia scolastica; un esempio con Acireale, 2.000.000 di fitti, il quale storno potrebbe servire costruire un nuovo polivalente più funzionale e moderno.
A Biancavilla, ma è già una richiesta ufficiale, potrebbe sorgere un polivalente in tempi relativamente brevi.
Attività produttive, qualche dato sullo stato di salute, in considerazione della crisi?
Se ci fosse un voto, dopo soltanto cinque mesi di governo provinciale, mi darei un 8 pieno, e spiego il perché, in un momento di crisi acuta, stiamo affrontando il problema con un approccio “scientifico” pertanto abbiamo voluto intervistare circa 150 imprese, sentendo Presidenti, Amministratori Delegati e Direttori Generali e da questa analisi abbiamo potuto appurare che la situazione non è florida ma le aziende guardano al futuro con attenzione, dato confortato da una diminuzione della Cassa Integrazione in Provincia. Ma non ci siamo fermati a questo, abbiamo chiesto, alle attività produttive, quale potesse essere lo strumento più efficace per contrastare questo stato di ampia crisi, la risposta più diffusa è stata il ricorso ai consorzi Fidi, perciò, sul bilancio previsionale 2009 abbiamo inserito 10.000.000 di euro al plafond del consorzio fidi, e questo potrà essere un contributo al possibile volano per la ripresa economica in provincia.
La Provincia, in questo caso, non versa materialmente la cifra, ma interviene soltanto in caso d’insolvenza (statisticamente numeri molto bassi) da parte delle imprese, rimpinguando il fondo di garanzia del consorzio e creando, di fatto, un aiuto a chi deve accedere al finanziamento.
Abbiamo stipulato un protocollo d’intesa con il Ministero per il Commercio con l’Estero, sull’internazionalizzazione delle nostre imprese, per un concreto aiuto su tutte le procedure concernenti, i rapporti con le aziende straniere, per esempio sulle pratiche burocratiche, sull’aspetto assicurativo, sia su quello legale ecc..
Inoltre, visto che la tecnologia è un aiuto non indifferente alla produttività, nelle variazioni di bilancio del 2008, abbiamo inserito 2.000.000 di euro per coprire tutta la zona industriale di Catania con la banda larga. Questo progetto è stato apprezzato dalla regione, la quale, ha contribuito con circa ulteriori 3.000.000 di euro, fondi reperiti dalla conversione di un progetto precedente, e pertanto questi 5.000.000 ci permetteranno di aumentare il raggio sulle zone industriali di Piano Tavola e Paternò.
Il nostro scopo, in definitiva, è quello di creare i presupposti per l’imprenditoria del domani, per questo stiamo lavorando per far nascere la cultura d’impresa e per questo, in concerto con la Regione per la riconversione, da un vecchio progetto, della somma di 3.000.000 di (istituzione di un consorzio tra Comuni) euro, che ci serviranno per dare un aiuto a chi vuol fare impresa nella fase dello Start up, per questo privilegeremo i giovani, l’innovazione tecnologica.
Sicurezza nel territorio, risultati della Polizia Provinciale come istituzione recente, quali sono i compiti di questo corpo e quali i risultati?
Sulla polizia provinciale è mio intento investire di più, pertanto dalle 30 unità io penserei ad un organico di almeno 60/70 persone, perché essendo, a mio parere, un’Istituzione importante, non deve essere utilizzata per far fare cassa all’Ente con contravvenzioni e Sostare, ma la qualificherei sul piano del controllo e della tutela ambientale, per esempio, come già accaduto, per il controllo alle discariche, dotandoli della strumentazione necessaria per un efficiente servizio, come per esempio la video sorveglianza.
La Provincia, è molto attiva su fronte della Cultura, quali saranno gli eventi significativi
Come dicevo all’inizio il nostro moto è “lavorare con programmazione” per questo abbiamo operato al fine di rendere più concreto il contributo dell’Ente sulla promozione ed identità culturale; a proposito delle manifestazioni natalizie, abbiamo fatto una scelta strategica di intitolare, sotto un unico logo “Natale in Provincia”, che coinvolge tutte le Pro Loco, ciò ha permesso di evitare l’utilizzo di contributi spezzettati per manifestazioni locali, permettendo un uso comune e più produttivo degli eventi, per esempio i ciaramillari provenienti dalla scuola di Maletto, interverranno nei vari Comuni, o anche i concerti di musica Classica e Gospel, e poi ancora il tradizionale “Natale alle Ciminiere” che, da grande fiera, l’abbiamo trasformata a importante vetrina per l’artigianato di qualità.
Ma ritengo che Catania debba avere 5/6 eventi di grande rilievo per rimettere in moto l’attività culturale, perciò stiamo organizzando Lancio del Festival Belliniano, ed il Premio internazionale Giovanni Verga, in collaborazione con l’Università di Madrid, ma mi piace evidenziare che, nel novembre prossimo, Catania organizzerà alle Ciminiere, in occasione dei cento anni del Futurismo, una grande Mostra, che successivamente sarà allestita a Parigi, Roma, l’importanza culturale dell’evento sta nel ritrovamento di testimonianze di Marinetti a Catania e nella scoperta di documenti inediti relativi all’autore.
Tutto questo, naturalmente non può essere organizzato dal solo Ente, ma con l’appoggio delle diverse fondazioni e del il Ministero dei beni culturali.
Ancora, Etnafest, che, con la collaborazione della facoltà di Lettere, quest’anno avrà come tema il Mito, tra la concezione del passato e del presente.
Ma è mio impegno, morale prima che amministrativo quello di contribuire ad alleviare le sofferenze dei meno fortunati, e pertanto abbiamo avviato azioni di solidarietà, in collaborazione con la Comunità di S.Egidio, con molte iniziative tra le quali, l’ormai tradizionale pranzo di natale e l’adesione della Provincia all’appello “Una Provincia per la vita”, contro la pena di morte.
Con il Comune, la Caritas e la Croce Rossa, abbiamo avviato il progetto per un centro di accoglienza per i Rom, dove la Provincia costruirà le strutture su un terreno fornito dal Comune di Catania e la gestione sarà affidata alla Croce Rossa.
Ed infine abbiamo aderito a “scarp de’ tenis” e televisione di strada (già presente sul Web), contro il disagio e la povertà, anche con la pubblicazione di un giornale e di una televisione fatta da coloro che, giornalmente vivono il disagio della povertà assoluta.
Per concludere questa gradevole chiacchierata, qual è il progetto per cui vorrebbe che la giunta Castiglione possa essere ricordata?
Ho sempre creduto e, di conseguenza, operato nel sostegno alle imprese, ed anche i miei mandati politici sono andati verso quella direzione; ma non vi nascondo che le ultime esperienze, vissute nel mondo del volontariato, mi hanno fatto riflettere molto sulla vera natura delle cose.
I progetti con Caritas e Comunità di S. Egidio mi hanno premesso di conoscere delle realtà, nella nostra provincia, che non conosciamo e non sono innalzati agli onori della cronaca, ma esistono e hanno bisogno dell’aiuto di tutti, magari in sordina e senza i clamori della “pubblicità” ma con estrema determinazione. Vi confesso che questo è uno dei miei obiettivi primari e spero che, con il nostro operato possa essere utile per alleviare, il più possibile, la sofferenza di persone meno fortunate di noi.




A cura di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta

Inchiesta: La risposta del Comune di Biancavilla alla crisi economica con il 9,90 € - di Francesca Longo


estainchi

“Non ci resta che…stringere la cinghia”, questo il diktat impostoci dall’attuale crisi economica.
Ma se mentre si lotta quotidianamente contro quell’odioso caro-vita, ci si rende conto che, a combattere non si è da soli, beh… tutto diventa più semplice o, di sicuro, più vivibile.
E’ ciò che sta succedendo nel Comune di Biancavilla.
Encomiabile l’iniziativa denominata “Risparmiare mangiando bene”, portata avanti dal Sindaco Giuseppe Glorioso e, in particolar modo, dall’Assessore allo Sviluppo Economico Nino Benina e dall’Assessore al Commercio Carmelo Origlio.
Vista la crisi economica attuale, il Comune ha pungolato i supermercati locali affinchè acconsentissero alla seguente proposta: offrire all’utente un paniere di prodotti , contenente alimenti di prima necessità e rigorosamente di qualità, a solo 9.90 euro.
Per potere aderire, l’esercente, a quella cifra, dovrà dare almeno: 1kg di pane casareccio locale; 1 kg di pasta; 1 litro di latte; 1 passata di pomodoro; 1kg di carne (bianca o di suino); 10 uova; 2 kg di frutta e/o verdura.
E’ vero altresì che, ogni supermercato, ha gestito a modo suo l’iniziativa, aggiungendo anche altri prodotti, sempre alla stessa cifra: merendine, caffè, acqua, etc…
La proposta è veramente lodevole, perché nasce da un volere essere solidali, un volersi venire incontro; una risposta coscienziosa ed equilibrata all’attuale crisi: il Comune ha solo proposto e fatto da sprone (provvedendo a stilare brochure e manifesti della campagna succitata, che si potranno trovare affissi all’entrata degli esercizi commerciali consenzienti); i supermercati hanno di fatto reso possibile il tutto, a proprie spese. Al consumatore, ergo, spetta di “ultimare l’opera”, acquistando i prodotti in questione;il tutto al fine di sostenere la domanda, di rimettere in moto l’economia arenata e di non dar requie alla crisi.
“L’iniziativa è in atto dal 01/12/2008 e continuerà fino al 15/01/2009” – afferma l’Assessore N. Benina – ma ciò non significa che non si potrà riproporre anche dopo il periodo natalizio. Il Comune è inoltre aperto a qualunque altra proposta.
Da giorno 6/12/08 ad esempio, molti bar, dal venerdì alla domenica, a solo 1 euro, daranno la possibilità di fare la colazione con un cornetto mignon ed 1 caffè; con 2.20 euro si potrà gustare, invece, un pezzo di tavola calda ed una bibita.
Infine ha riscosso molto successo l’idea, già concretizzata durante il ponte di Tutti i Santi e per la festività dell’Immacolata Concezione, di fare il mercato per tutto il giorno, lungo la via Vittorio Emanuele”.
Il risparmio per il consumatore che aderisce a “risparmiare mangiando bene”, va dal 12 al 22%; quello medio garantito è del 15%. I negozianti hanno il loro tornaconto grazie ad un maggiore afflusso di fruitori, non solo locali, ma provenienti anche dai paesi limitrofi.
La proposta, che riguarda i supermercati, è stata accolta, in toto, dagli otto gestori presenti nel territorio biancavillese; quella riguardante i bar dal 50 % degli esercenti (su 30 bar, 15 hanno aderito).
“Non ci resta… che comprare” dunque, dando così il nostro contributo.
Francesca Longo

“Non ci resta che…stringere la cinghia”, questo il diktat impostoci dall’attuale crisi economica.
Ma se mentre si lotta quotidianamente contro quell’odioso caro-vita, ci si rende conto che, a combattere non si è da soli, beh… tutto diventa più semplice o, di sicuro, più vivibile.
E’ ciò che sta succedendo nel Comune di Biancavilla.
Encomiabile l’iniziativa denominata “Risparmiare mangiando bene”, portata avanti dal Sindaco Giuseppe Glorioso e, in particolar modo, dall’Assessore allo Sviluppo Economico Nino Benina e dall’Assessore al Commercio Carmelo Origlio.
Vista la crisi economica attuale, il Comune ha pungolato i supermercati locali affinchè acconsentissero alla seguente proposta: offrire all’utente un paniere di prodotti , contenente alimenti di prima necessità e rigorosamente di qualità, a solo 9.90 euro.
Per potere aderire, l’esercente, a quella cifra, dovrà dare almeno: 1kg di pane casareccio locale; 1 kg di pasta; 1 litro di latte; 1 passata di pomodoro; 1kg di carne (bianca o di suino); 10 uova; 2 kg di frutta e/o verdura.
E’ vero altresì che, ogni supermercato, ha gestito a modo suo l’iniziativa, aggiungendo anche altri prodotti, sempre alla stessa cifra: merendine, caffè, acqua, etc…
La proposta è veramente lodevole, perché nasce da un volere essere solidali, un volersi venire incontro; una risposta coscienziosa ed equilibrata all’attuale crisi: il Comune ha solo proposto e fatto da sprone (provvedendo a stilare brochure e manifesti della campagna succitata, che si potranno trovare affissi all’entrata degli esercizi commerciali consenzienti); i supermercati hanno di fatto reso possibile il tutto, a proprie spese. Al consumatore, ergo, spetta di “ultimare l’opera”, acquistando i prodotti in questione;il tutto al fine di sostenere la domanda, di rimettere in moto l’economia arenata e di non dar requie alla crisi.
“L’iniziativa è in atto dal 01/12/2008 e continuerà fino al 15/01/2009” – afferma l’Assessore N. Benina – ma ciò non significa che non si potrà riproporre anche dopo il periodo natalizio. Il Comune è inoltre aperto a qualunque altra proposta.
Da giorno 6/12/08 ad esempio, molti bar, dal venerdì alla domenica, a solo 1 euro, daranno la possibilità di fare la colazione con un cornetto mignon ed 1 caffè; con 2.20 euro si potrà gustare, invece, un pezzo di tavola calda ed una bibita.
Infine ha riscosso molto successo l’idea, già concretizzata durante il ponte di Tutti i Santi e per la festività dell’Immacolata Concezione, di fare il mercato per tutto il giorno, lungo la via Vittorio Emanuele”.
Il risparmio per il consumatore che aderisce a “risparmiare mangiando bene”, va dal 12 al 22%; quello medio garantito è del 15%. I negozianti hanno il loro tornaconto grazie ad un maggiore afflusso di fruitori, non solo locali, ma provenienti anche dai paesi limitrofi.
La proposta, che riguarda i supermercati, è stata accolta, in toto, dagli otto gestori presenti nel territorio biancavillese; quella riguardante i bar dal 50 % degli esercenti (su 30 bar, 15 hanno aderito).
“Non ci resta… che comprare” dunque, dando così il nostro contributo.

Francesca Longo

Inchiesta: 9,90 come hanno risposto i clienti? - di Francesca Longo e Francesco Liotta

estainchi

A circa 20 giorni dall’inizio dell’Iniziativa del Comune di Biancavilla, relativa la pacco da € 9,90, abbiamo voluto fare una piccola indagine visitando alcuni punti vendita aderenti e chiedendo ai responsabili il proprio parere sull’iniziativa e, soprattutto, come ha risposto la cittadinanza.
Il riscontro numerico è stato altalenante e non conforme su tutti gli esercizi, la vendita del “cesto”, su alcuni punti non ha raggiunto le 30 unità di acquisto, mentre in altre saliamo ad oltre 100 pacchi venduti. Anche sulla modalità di vendita abbiamo riscontrato differenze, un paio di esercenti, per esempio, hanno preferito inserire in promozione ciascun prodotto singolarmente, pertanto il cliente acquistando solo una parte del paniere ha potuto usufruire dell’agevolazione commerciale, ma questo ha reso più difficile la nostra contabilità.
Da questa analisi abbiamo potuto appurare che, nelle realtà commerciali più piccole, il risultato è stato più evidente, molto probabilmente per una “maggiore attenzione” da parte del gestore e, forse, una più agevole sistemazione dei prodotti per l’assemblamento della cesta.
Infine, i responsabili, hanno dichiarato il proprio apprezzamento all’iniziativa, ma hanno lamentato una certa confusione nel messaggio promozionale dell’iniziativa, infatti, molti clienti hanno creduto, in un primo momento, che il pacco fosse omaggiato dall’Ente Comunale, o che lo stesso facesse parte della Social card governativa.
Alla luce di tutto ciò, ecco la nostra pagella virtuale agli Amministratori: ottima intuizione ma con un bisogno di maggiore attenzione sulla comunicazione.


Francesca Longo Francesco Liotta

Giornata della salute mentale al Socio Psico Pedagogico di Biancavilla con Mimosa Martini e Luana De Vita - di Francesco Liotta


alitattu alitattu alitattu

aloucs aloucs aloucs


"Ah, se tutti potessero conoscere la propria follia interiore e convivere con essa! Il mondo sarebbe peggiore? No, le persone sarebbero più giuste e più felici." Paulo Coelho


L’AUSL 3 dipartimento di salute mentale Adrano-Biancavilla, il Comune di Biancavilla, con la partnership di diversi Enti, tra cui il Cenacolo di Biancavilla, l’associazione “Diversamente Uguali” e in collaborazione con il Liceo Socio–Psico–Pedagogico di Biancavilla, scuola che negli anni ha dimostrato una particolare sensibilità nei confronti “dell’altro”, hanno organizzato per la giornata del 5 dicembre 2008, la quarta edizione della “Giornata della Salute Mentale“, contro la diffidenza, l’ignoranza e la discriminazione che portano a tenere i malati di mente lontano da ogni forma di socialità.
La giornata si è articolata in tre momenti fondamentali:
La mattina nell’aula magna del liceo Biancavillese i ragazzi hanno potuto incontrare il giovane attore paternese Giovanni Calcagno, coprotagonista del recente film “Si può fare”.
Giovanni, con la passione che lo contraddistingue, ha raccontato la propria esperienza sul set e, le emozioni provate durante le riprese del film di Giulio Manfredonia.
Successivamente Giovanni Calcagno e la regista Alessandra Pescetta hanno presentato il film “Il santo del giorno” vincitore nella sezione Art del Festival di Berlino. Il film ambientato in Sicilia, racconta la storia di Pietro un sedicente guaritore che cerca di curare la malattia mentale del fratello attraverso uno strano rito che provoca l’apparizione di un rumoroso concilio di Santi.
Il film, che esplora il misticismo e il contrasto tra riti pagani e credenze popolari cristiane, ha suggerito molti spunti di riflessione per il dibattito sul tema del rapporto tra cultura e malattia mentale.
La mattinata poi si è arricchita della presenza di Mimosa Martini e Luana De Vita, autrici del coraggioso libro Il volo del cuculo.
Le due autrici Luana De Vita, giornalista e psicologa, e Mimosa Martini, inviata di politica internazionale per il Tg5, documentano quanto e cosa è cambiato da quel 13 maggio 1978 che, con la
legge 180, anche nota come legge Basaglia, aprì porte e portoni di manicomi, restituendo la follia alla normalità. Che cosa è successo da allora? Dove sono andati i malati, i medici, gli operatori? Si è riusciti davvero a cambiare il mondo del disagio psichico? E quanto è penetrato nel mondo dei “normali” il senso profondo di questa rivoluzione tutta italiana? A queste domande il libro prova a dare risposte con fatti di cronaca, racconti, interviste e approfondimenti raccolti dalle due scrittrici. Nel pomeriggio nell’aula consiliare del palazzo comunale i lavori sono proseguiti con la presenza del Sindaco dott. Giuseppe Glorioso e dell’Assessore ai Servizi sociali Santonocita e della responsabile dei servizi sociali dott.ssa Mobilia.
Dopo una serie di interventi, tra i quali quello del dott. Carmelo Florio, direttore del modulo dipartimentale di Igiene mentale di Adrano, la dott.ssa Mariella Papotto, organizzatrice del seminario, insieme alla professoressa Giusi Rasà, hanno salutato e ringraziato gli intervenuti evidenziando il copioso lavoro svolto dall’ASL 3 dipartimento di salute mentale non solo sul piano terapeutico ma anche su un piano più ampio, per integrare la consapevolezza di questa problematica in tutti gli aspetti delle politiche sociali e sanitarie.
Tutti gli operatori dell’Asl 3, ha sottolineato la dott.ssa Mariella Papotto, sono impegnati nel promuovere la salute mentale poiché è fondamentale insistere non solo sulla terapia e riabilitazione ma anche sul versante della prevenzione del disagio mentale, per il benessere personale, le relazioni familiari e la capacità dell’individuo di contribuire alla costruzione di un tessuto sociale che accolga l’individuo senza nessuna esclusione, ricordando che non ci può essere salute fisica senza salute mentale.

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Nostos: passaggio tra tradizione e innovazione - di Francesco Liotta

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“Il vino è lo specchio per guardare nel cuore dell’uomo”

Se potessimo attribuire un nome alla passione e all’entusiasmo, dovremmo chiamarlo Marina Rubino, giovane donna che, spendendosi in prima persona e senza indugi ha dato anima e corpo per un suo sogno: riportare l’azienda vitivinicola di famiglia agli antichi splendori, creando un “mondo” che potesse sintetizzare la tradizione, con la classica e secolare lavorazione, e il futuro con il corretto approccio al biologico e alla qualità.
Marina è una donna molto orgogliosa del suo progetto, lo si vede da come racconta e si racconta, gli occhi e tutto il viso diventano un leggio su cui si può comprendere la tenacia e il temperamento che la spinge sempre avanti, nonostante le tante difficoltà giornaliere.
Il giorno che la incontriamo a Biancavilla, quasi ci costringe a visitare, per poter ammirare, la propria cantina risalente al 1700, pregna del sapore intenso che si sprigiona dalle grandi botti colme del vino novello. La temperatura è molto fredda e lei ci confessa, con un sorriso quasi colpevole, che lo star dentro le ha fatto venire un brutto raffreddore, ma è un piccolo particolare che non mina assolutamente la propria volontà.
E’ il momento di andare a vedere l’azienda, così ci avviamo alle Vigne, in contrada Scaccianoce, dove potremo vedere i cinque ettari di vigneto collocato su vari terrazzamenti e il palmento, struttura del 1600 dove, ancora oggi, ogni anno viene prodotto il vino destinato alla vendita.
Il viaggio è tutto un amarcord, Marina ci racconta la sua infanzia trascorsa con l’amato padre e la passione e l’amore a lei trasmessa per l’azienda e per il suo vino, rammenta quando, in braccio a papà, fin dalle prime luci dell’alba, guardava affascinata gli operai che vendemmiavano e i canti legati al momento bucolico, e ancora ci racconta dei suoi dieci anni trascorsi a Roma, per ragione di studio, ma la propria nostalgia per l’Etna, per Biancavilla ma soprattutto per la “sua” campagna, e quindi la decisione di tornare per far rivivere l’azienda.
Dal momento del ritorno (da qui il nome nostos di Omerica visione) qualsiasi azione diventa finalizzata a questo sogno; la scelta della produzione assolutamente biologica, il costante ricorso alla consulenza tecnica dell’enologo, il riassetto del vigneto con la scelta di dividerlo in due parti, la prima con la tecnica moderna del filare e l’altra secondo l’antica tradizione della coltura ad alberello, l’ottenimento, circa una decina d’anni addietro, del marchio D.O.C.
Poi ci parla dell’incontro, al Vinitaly, con il Guru dei vini Luca Maroni, il quale, bevendo un bicchiere di Nostos ne è rimasto talmente colpito da volerlo inserire, nel suo importante “Annuario dei Migliori Vini Italiani 2009”.
Arriviamo sul posto e il panorama è, a dir poco, mozzafiato; a destra l’Etna imbiancata e a sinistra l’occhio che si perde nell'immensa vallata, e poi gli ordinati terrazzamenti che accolgono le piccole vigne e che assumono differenti colori e forme secondo la tecnica di coltivazione.
Dentro il palmento ci sovrasta un intenso profumo di vino, qui Turiddu il contadino, angelo custode dell’azienda, ci illustra come ancora oggi vengono utilizzati gli otri, e le bisacce per il trasporto del mosto, mentre Marina, stappando una bottiglia, ci fa notare che nulla è lasciato al caso, anche l’etichetta del rosso è una metafora raffigurante il passaggio di tre generazioni, tra il proprio padre Pietro e il proprio figlio (Pietro anch’esso), tramite se stessa, forte volontà di raccordo tra passato e futuro.
A questo punto non manca che gustare un buon calice di questo decantato Nostos, l’aspetto corposo, il colore rosso intenso, il profumo riportano alla forza e al calore del nostro Vulcano Etna …. è proprio un piacere per il palato e per lo spirito.
Siamo sicuri che sentiremo ancora parlare dell’azienda vitivinicola LaRubino e della sua titolare Marina.

Francesco Liotta

“Sulla Via di Damasco”. Quando la fede diventa cultura - di Roberto Coco

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Mostra dedicata alla figura di San Paolo in Chiesa Madre ad Adrano

E’ Stata inaugurata sabato 6 dicembre nella Chiesa Madre di Adrano la mostra “Sulla Via di Damasco. L’inizio di una Vita Nuova”, dedicata alla figura di San Paolo.
Presenti all’inaugurazione mons. Reina (parroco della Chiesa Madre), don Nicola Petralia (parroco della Chiesa di San Paolo), Eugenio Dal Pane (fondatore della casa editrice Itaca) e Nunzia Branchina (moderatrice dell’incontro).
La mostra, organizzata dal “Centro Rerum Novarum” insieme alla “Casa Editrice Vaticana Itaca” e alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), è patrocinata dalla Custodia di Terra Santa e dalla Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura e nasce nell’ambito dell’Anno Paolino ( Anno Giubilare indetto da Papa Benedetto XVI in occasione dei duemila anni dalla nascita di San Paolo).
L’esposizione è divisa in due sezioni; una prima parte storica nella quale si presenta la vita di San Paolo da Gerusalemme, dove partecipa attivamente alla lapidazione di Santo Stefano, fino a Roma, nella quale subisce il martirio. Una seconda parte, invece, dedicata ai temi trattati da San Paolo nelle sue numerose lettere e al messaggio cristiano di cui si è fatto portatore in Occidente.
Lo scopo della mostra è trasmettere un messaggio culturale ed educativo che faccia rivivere la magia del Natale. In un clima di grave emergenza educativa – spiega il vicepresidente del Centro Rerum Novarum Giovanni Puleo – bisogna ricongiungere la fede alla cultura, secondo il proposito di Papa Giovanni Paolo II “Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”.
La mostra, che in due giorni ha superato i 1000 visitatori, è partita da Roma per fare tappa per la prima volta in Sicilia ad Adranoe sarà riprodotta a Mosca, Santiago de Compostela, Lima, Damasco e Gerusalemme.
L’esposizione chiuderà i battenti il prossimo 6 gennaio 2009.
Roberto Coco

Le Grotte dell'Etna: Un territorio ricco di storia da scrivere - di Antonio Mursia


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Il territorio appartenente alle città contigue di Adrano e Biancavilla costituisce una delle aeree archeologiche più interessanti della Sicilia orientale. Questo avviene, in maggior ragione, se si considerano i siti frequentati in età preistorica, e nella fattispecie durante quell’arco di tempo che si estende dall’Età del Rame e quella del Bronzo. Ciò molto probabilmente fu dovuto alla particolare tipologia del suolo che l’uomo ritrovò allorquando venne ad abitare nella regione etnea.
Le zone che si estendono ai piedi dell’Etna, infatti, si caratterizzano rispetto a quelle del siracusano, dell’agrigentino, così come delle diverse zone dell’intera isola siciliana, per l’alta consistenza della roccia. Così se nelle rimanenti regioni della Sicilia, l’uomo poteva ricavare spazi abitativi, seppur modesti, “semplicemente” solcando la roccia relativamente duttile, nei territori etnei questi era costretto a rifugiarsi solo ed esclusivamente nelle spelonche createsi durante le frequenti eruzioni vulcaniche.
Fu così che l’homo Aethnensis, influenzato dall’ambiente naturale che lo circondava e, nello stesso tempo, consapevole di vivere un particolare rapporto con la Montagna infuocata, sviluppò, col tempo, delle forme cultuali e culturali assai peculiari in rapporto al panorama che si presentava in quel periodo in tutte le regioni dell’isola.
E l’illustre Paolo Orsi, archeologo roveretano di nascita, ma siciliano di adozione, se ne dovette rendere conto sin già dalle prime esplorazioni condotte nelle grotte che si aprono sovente nel territorio tra Adrano e Biancavilla, se nel BPI (Bullettino di Paleotnologia Italiana) del 1912 – in conseguenza del rinvenimento della caverna presso la Chiesa Maria SS. Annunziata di Biancavilla – scriveva: Biancavilla. Necropoli sicula con forme sepolcrali nuove.
Ovviamente da quelle ricerche, ormai lontane nel tempo e nella metodologia di indagine applicata, molti e nuovi passi avanti sono stati condotti grazie soprattutto all’intenso lavoro portato avanti dalla Soprintendenza per i BB. CC. e AA. di Catania, Servizio per i BB. Archeologici.
Tuttavia, va detto, che molto al momento resta da fare. Molti sono ancora i luoghi da esplorare, esaminare, e darne delle dettagliate descrizioni scientifiche.
Ma, è innegabile che tutto ciò potrà essere portato a termine, solamente dopo l’instaurazione di quel circolo virtuoso, tra la cittadinanza, gli enti di ricerca e le istituzioni amministrative.


Antonio Mursia

Simone Ronsisvalle, un artista eclettico - di Roberto Coco

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“Vurria esseri aceddu ppi vulari / di ramu in ramu supra l’alvuliddi, / e munti e vaddi ni vurria passari / e paisi e cittati a middi a middi. / Poi finarmenti passaria lu mari, / lu mari beddu di Scilla e Cariddi / e appena juntu ‘na dda terra amata / mi farò di cori ‘na cantata. / Doppu mi purtiria unni lo focu / cuva e ricuva ppi seculi interi / di supra ddu munti, a pocu a pocu, / la strata mi faria a volu e a peri, / a ‘nfinu ca juncissi ‘na ddu locu / unni mi teni fissu lu pinseri / ppi quantu duci a me la donna amata / ci darria ‘n vasuni all’impenzata” (composta a Pavia nel 1918)


Simone Ronsisvalle nacque il 28 ottobre 1879 a Santa Maria di Licodia, dove trascorse la fanciullezza e dove frequentò verosimilmente la “bottega” di un falegname, il quale lo avviò all’ebanisteria e alla scultura in legno.
A Licodia visse ben poco, lo ritroviamo, infatti, adolescente a Catania, nella quale frequentò la bottega di uno scultore in legno e dove perfezionò la sua tecnica.
A ventitre anni tornò a Santa Maria di Licodia, nella quale si sposò con la cugina Giuseppina Ronsisvalle e nel 1904 gli nacque Luigi, il primo di sei figli.
Successivamente per motivi di lavoro si trasferì con la famiglia a Malta, inTripolitania (Libia) e in Tunisia, dove ebbe l’occasione di partecipare ad alcune mostre d’arte raccogliendo numerosi consensi ed approvazioni.
Dopo aver partecipato alla Grande Guerra (1915-1918) venne ad abitare definitivamente in Adrano, dove aprì una bottega e nella quale svolse la sua attività di scultore, dando prova di stupenda immaginazione e perizia nella creazione delle sue opere. Numerose furono le opere da lui realizzate che oggi fanno bella mostra nelle chiese e in alcune case patrizie di Adrano e Bronte; in seguito all’accrescersi della sua fama, infatti, furono i committenti stessi a pretendere che le parti decorative dei loro mobili fossero realizzate dal Ronsisvalle.
Qui sarebbe impossibile ricordare tutte le sue opere, perciò citeremo solo le principali e le più note contenute nelle chiese di Adrano: Sculture dell’Archivio e Tabernacolo della Cappella del Sacro Cuore nella Chiesa Madre, Cornice del dipinto di S. Luigi nella Chiesa Maria SS. del Rosario, il Talamo della Confraternita nella Chiesa del Cristo alla Colonna, il Tabernacolo nella Chiesa di S. Pietro.
Simone Ronsisvalle oltre che scultore di grande livello fu anche poeta. Durante il suo soggiorno in Tunisia, infatti, curò un giornale per l’edizione di una comunità di italiani nel quale pubblicò alcune poesie dialettali. Trasferitosi ad Adrano alcune due raccolte di poesie dialettali furono pubblicate sul giornale “Il Simpaticone” di Paternò, il cui primo numero del secondo dopoguerra fu stampato il 4 dicembre 1946.
I
temi poetici del Ronsisvalle sono quelli della vita di ogni giorno, motivi autobiografici, sociali, temi d’amore, l’angoscia e la nostalgia di chi è lontano dal proprio paese.

Simone Ronsisvalle morì ad Adrano il 28 ottobre del 1960 all’età di 81 anni.


Roberto Coco

Monsignor Alfio Reina, novello parroco alla Chiesa Madre di Adrano: Sempre in viaggio per Cristo - di Carmela Russo

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Giorno 20 del mese di ottobre 2008 monsignor Alfio Reina ha fatto il suo ingresso come parroco nella “Matrice” di Adrano, Maria SS. Assunta. Una chiesa gremita di gente lo ha accolto, salutato e festeggiato insieme con i suoi familiari per questo nuovo e prestigioso incarico.
C’eravamo anche noi sanfrancescani con gli occhi rossi e il cuore triste, perché lacerato da un groviglio di sentimenti certamente non occasionali né superficiali.
La comunità adranita e quella della Chiesa Madre hanno atteso nove lunghi mesi la nomina da parte del Vescovo che, dalla sua cattedra e illuminato dallo Spirito Santo, ha indicato in Alfio Reina il successore del compianto prevosto padre Branchina.

Durante la cerimonia, bella, solenne, carica di emozione, a monsignore, che ha rivolto ai presenti una riflessione di alto profilo teologico e spirituale, sono stati offerti dei doni: una nuova edizione critica della Bibbia, dal Sindaco a nome della città; una casula, dai parrocchiani della “Matrice” che hanno aperto così le braccia al loro nuovo pastore.
Un grazie sentito, caloroso, da parte di questi ultimi è stato rivolto a padre Salvatore Stimoli, Amministratore attento e sensibile della Chiesa Madre nei mesi di attesa.
I canti del coro, la voce rotta del Vescovo hanno dato a tutta la celebrazione un sapore un po’ speciale ed hanno reso la liturgia un evento non rituale, ma intensamente religioso e devoto.
Il dodici ottobre monsignore salutava i parrocchiani della Chiesa di San Francesco e qualcuno in quella occasione ebbe a definirlo “l’uomo con la valigia, anzi con il trolley che è più moderno e più agile negli spostamenti”; l’immagine è veritiera se pensiamo alla vita del monsignore che per i suoi studi e per i numerosi incarichi è stato sempre costretto a fare la spola tra Adrano e Roma in gioventù, e Adrano e Catania nella maturità. Ma si sa il cristiano è il “viator” per eccellenza: egli è in cammino verso Dio e va per vie misteriose ed insondabili per il cuore e l’intelletto dell’uomo.
Così è don Alfio, che risponde sempre “eccomi” ad ogni chiamata e fa finta di non chiedersi mai il “perché”. Sono in molti a pensare che sia uno degli operai migliori nella vigna del Signore! Ha dovuto lasciare per la seconda volta la sua parrocchia d’elezione, San Francesco, per andare in Chiesa Madre: vicario foraneo, assistente diocesano dell’Azione Cattolica, novello parroco. Una bella mole di lavoro per un giovane di quasi settantacinque anni.
Sulle sue doti, o difetti, si è già detto in altre occasioni, ma forse è il caso di ricordarne alcuni: l’ubbidienza, lacerante ma totale; il silenzio, capace di farsi, di volta in volta, filosofia, condivisione, accettazione, preghiera; le sue battute di fine umorismo e pungenti quanto basta. Per non dire del suo sentimento emotivo, segno di grande sensibilità e non di debolezza; la sua fede, profonda e piena di generoso abbandono nelle mani di Dio.
Lascia il segno monsignore in chi lo conosce. A fare festa, infatti, sono venuti, oltre ai confratelli, amici da Catania: “Sant’Agata al Borgo” non dimentica il padre che l’ha guidata per dieci anni; così come non dimentica la parrocchia di San Francesco, rincuorata dai catanesi agatini.
Certo, il “monsi” rimane comunque tra noi adraniti, ma non è più nostro; di noi sanfrascescani, per i quali è stato, è e sarà sempre padre spirituale, amico, fratello, punto di riferimento e modello di santità.
Auguri di buon lavoro, monsignore. Noi Le promettiamo le nostre preghiere perché il Suo servizio sia ancora lungo e fruttuoso per i vecchi e i nuovi amici, per Adrano tutta e per la gloria del Signore.
“Non mollare mai”
“Coraggio”
Lo stesso affettuoso augurio di buon lavoro rivolgiamo a padre Amedeo Cantali che diventa parroco della Parrocchia San Francesco. La cerimonia di insediamento, presieduta da S.E. mons. Pristina, si terrà giorno 19 dicembre, alle ore 17,30.
Padre Cantali, nato a Tortrici il 28.11.1950 e ordinato il 2 agosto del 1981, è stato Viceparroco a Sant’Agostino, Santa Lucia, San Paolo, assistente dei giovani al Rosario, insegnante di religione alla scuola media “Mazzini”, cappellano alla Sangiorgio Gualtieri e, da ultimo, rettore della Chiesa SS. Cristo per diversi anni.
Di lui si dice che sia introverso ma generoso, ricco di iniziative, amante dei giovani e della natura; per questo siamo certi che amerà e saprà farsi amare dai “sanfrancescani”, abituati ai cambiamenti e sempre “gregge” fedele al suo pastore e disponibile verso tutti.

Carmela Russo

La Banca Agricola Popolare di Ragusa al Servizio dei Cittadini di Adrano - di Roberto Coco

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Lo sportello del Banco di Sicilia (Gruppo Unicredit) di via Madonna delle Grazie ad Adrano dal 1° dicembre 2008 è diventato una filiale della Banca Agricola Popolare di Ragusa.
La Banca Agricola Popolare di Ragusa è l’unica banca in Sicilia a carattere regionale cioè con sede legale in Sicilia, precisamente a Ragusa, e ha 97 sportelli in tutta la regione e uno a Milano. Il forte radicamento nel territorio è l’elemento caratterizzante di una politica molto vicina alle esigenze dei clienti, soprattutto artigiani, commercianti, agricoltori, ma anche professionisti, con prodotti mirati a soddisfare le numerose e diverse richieste della clientela mediante risposte rapide ed immediate nell’erogazione del credito.
Il Presidente e Amministratore Delegato è il dott. Giovanni Cartia che insieme al Direttore Generale dott. Salvatore Inghilterra ha recentemente acquisito 10 filiali in Sicilia, 9 delle quali nella provincia di Catania e 1 in provincia di Messina.
Nella Filiale di via Madonna delle Grazie le novità apportate da questo cambiamento – spiega il direttore Salvatore Marcellino – sono state tutte in positivo. La Banca Agricola Popolare di Ragusa, infatti, oltre a confermare il direttore e tutti i dipendenti già in essere, nel rispetto della clientela ormai da tempo abituata ad affidare loro la gestione dei propri interessi, ha introdotto anche una serie di miglioramenti nella erogazione dei servizi, nella qualità e competitività dei prodotti.
Sono previste agevolazioni per i giovani, con “conti giovani” e “conti universitari”, con la possibilità per gli universitari di ottenere prestiti ad interessi agevolati. Una novità nel rispetto dell’ambiente è il “conto energia solare”, che prevede incentivi per l’installazione di pannelli ad energia solare nelle imprese ma anche ad uso domestico.
I clienti potranno conoscere ed essere informati di tutte le novità visitando il sito
www.bapr.it dal quale potranno effettuare, inoltre, tutti i tipi di operazioni on line.
Roberto Coco

Le vignette di Marcello: Auguri di buone feste - 2009

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Le vignette di Marcello: Anche i carrelli piangono

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Dalle parte degli Infedeli: Pensierini politici sotto l'albero - di Enrico Indelicato

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Sono stati davvero tanti i cambiamenti in politica negli ultimi mesi. Partiti che cambiano nomi, altri che si fondono per farne uno più grosso. E se questo scombussolamento confonde le idee a livello nazionale, figurarsi dalle nostre parti, dove, in quanto a bizantinismi, non ci facciamo mai mancare nulla. Per esempio, continua a far discutere l’insolita allenza destra-sinistra al Comune di Biancavilla venuta fuori al ballottaggio delle scorse elezioni amministrative. L’occasione è quella della presentazione di un libro in aula consiliare. Ne parlano Pietro Manna, Lello Rapisarda, Salvatore D’Asero. Come a dire, tutto l’arco “costituzionale” biancavillese: sinistra, destra, centro. E così, sarà pure la nuova caotica temperie politica o un vezzo tutto biancavillese, anche da noi si assiste a conversioni sorprendenti, outing inaspettati, sentite rivelazioni. La conversione di Manna, per esempio, già sindaco “progressista”, al conservatorismo del laudator temporis acti: che belli quei tempi, tanto tempo fa, quando facevamo politica per ideale, oggi invece, non c’è più religione, e la colpa è di Berlusconi… Sì avete letto bene, per Pietro Manna(che continua a ritenersi il migliore dei sindaci biancavillesi), anche la colpa dell’allenza tra Pd e Pdl a Biancavilla sarebbe da addebitare al Cavaliere, il quale avrebbe contaminato nella degenerazione anche la sinistra, perfino quella locale. L’outing di Salvatore D’Asero, autonomista di vecchia data, invece, è di quelli che fanno rumore, perché viene dal centro. L’ex consigliere provinciale ha infatti tuonato contro l’immondo inciucio perpetrato al Comune di Biancavilla. E’ una dichiarazione che, se non altro, potrebbe rassicurare quei pochi allibratori che hanno scommesso sulla solida capacità dell’Mpa biancavillese di resistere alla tentazione di entrare in giunta nei prossimi cinque anni, e dunque di rimanere all’ “opposizione”. Infine Lello Rapisarda. Lui, uomo di destra, ha stigmatizzato il fatto che il Pdl biancavillese abbia favorito la vittoria di un uomo di sinistra, e ha evidenziato i rischi e il timore legittimi che si hanno, dalla sua parte politica, di morire democristiani. Pensate, è un rischio che ha evitato per un pelo. Sarebbe stato difficile non morire/vivere da democristiani in una giunta monocolore Mpa, se al ballottaggio fosse andata diversamente. Non c’è che dire, ancora una volta ce n’è a sufficienza per ritenere Biancavilla uno dei laboratori di idee politiche più interessanti dell’isola, idee che in queste ovattate settimane natalizie diventano pure pensierini sotto l’albero. E si sa, a Natale, oltre ad essere più buoni, si è pure più spontanei.
Enrico Indelicato

L'Intolleranza alimentare - di M. Grazia Aurora Leonardi

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L’intolleranza alimentare (I.A.) essere considerata “allergia cronica o reazione avversa agli alimenti non IgE, mediata ed a effetto ritardato”. Con questa definizione le I.A si differenziano dalle allergie alimentari perché in quest’ultime si ha la partecipazione delle immunoglobuline di tipo IgE con liberazione di Istamina che sappiamo essere la responsabile dei disturbi allergici, la reazione allergica è immediata ed in genere localizzata alle mucose delle prime vie aeree. Le I.A. invece nono sono IgE mediate , non danno reazioni immediate ma ritardate a volte anche 72 ore dopo l’ingestione del cibo e gli organi colpiti possono essere vari.

Quali sono i disturbi provocati dalla I.A.?
Possono essere vari come: astenia (senso di stanchezza) crisi emotive (pianto, riso), cefalea, diarrea, stitichezza, nausea , vomito, prurito, rossori,sonnolenza , tachicardia ecc.

Quali sono le cause dell’insorgenza delle I.A.?
Le cause sono di varia natura e diversi fattori si influenzano reciprocamente. Vi è un’interessante ed originale teoria formulata da Johnathan Brostoff primario dell’Istituto di Allergologia di Middlsew Hospital di Londra. Egli, rimettendo in discussione il concetto diffuso che il cibo ha solo effetto benefico e sano sull’organismo, sostiene che, a causa del rapido cambiamento evolutivo dell’Homo sapiens che modifica con l’allevamento e l’agricoltura le sue abitudini alimentari, il genoma umano non ha avuto il tempo di adattarsi a questi cambiamenti. Quindi essendo l’uomo un onnivoro cioè sia carnivoro che erbivoro, non può adattarsi facilmente alle tossine specifiche di un singolo cibo, come invece avviene per gli erbivori. Bisogna quindi partire dal concetto che l’alimento è una sostanza estranea all’organismo e, quando introdotta, non viene attaccata dal sistema immunitario grazie ad un processo fisiologico di “tolleranza orale”. Quando si hanno alterazioni in questa tolleranza orale o alterazioni alla barriera intestinale, dove vi è un massiccia quantità di alimenti potenzialmente allergenici, si sviluppa l’I.A.
Un’altra causa importante per lo sviluppo di I.A. è la “disbiosi” cioè l’alterazione della microflora intestinale che permette, con la parziale digestione degli alimenti, l’assorbimento degli stessi. A causa di un alimentazione scorretta, abuso di antibiotici, fertilizzanti conservanti ecc. si può avere alterazione della microflora intestinale con aumento delle tossine circolanti che convergono in vari settori dell’organismo provocando i disturbi citati sopra.
Per la diagnosi delle I.A è consigliabile rivolgersi a specialisti che usano tecniche diagnostiche validate dal Ministero della salute. Si possono usare test elettronici come il Vega test o la Biorisonanza magnetica o test ematici. Una volta diagnosticata un I.A, sarà compito del medico o biologo nutrizionista valutare la dieta da adottare.
E’ doveroso precisare che le I.A. sono a tutt’oggi oggetto di studio e vi sono ancora pareri discordanti sulla loro validità. Bisogna anche dire che comunque l’intolleranza al cibo molte volte è causata non tanto dall’alimento stesso quanto dalle sostanze in esso contenute come conservanti, fertilizzanti,coloranti ecc.
Da una statistica degli esami effettuati nel nostro studio, si è rilevato che gli alimenti più responsabili dell’intolleranza sono: l’uovo, il latte e i suoi derivati, il frumento, il pesce, caffè cioccolata ecc.

M. Grazia Aurora Leonardi
D. S. TIELLE DIAGNOSTYC

Quando il Blog diventa un libro - di Enrico Indelicato

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Presentato a Biancavilla il volume di Vittorio Fiorenza che raccoglie gli interventi di “Scusate il disturbo”.

E’ stato presentato lo scorso 20
dicembre presso l’aula consiliare
del Comune di Biancavilla il libro
del giornalista Vittorio Fiorenza che
raccoglie i “post” pubblicati negli ultimi
quattro anni nel suo blog “Scusate il
disturbo”.
L’incontro, moderato da Dino Laudani,
ha avuto come relatori tre rappresentanti
della politica biancavillese: l’ex
sindaco diessino di Biancavilla Pietro
Manna, l’ex consigliere provinciale in
quota Movimento per l’Autonomia
Salvo D’Asero e l’ex consigliere comunale
missino, poi confluito in Allenza
nazionale, Lello Rapisarda.
Giunge così alle stampe il resoconto
telematico “indiscreto” di cinque anni
di governo amministrativo di centrodestra
che su internet ha alimentato
un vasto dibattito con migliaia di
contatti.
Un successo che evidenzia come la
scelta di Fiorenza, parlare di politica
locale attraverso internet, sia stata,
nel 2004, lungimirante e intelligente,
capace di far venire fuori gli “astratti
furori” della società biancavillese.
Certo, era nella logica delle cose che
“Scusate il disturbo”, con la sua linea
pugnace, sarebbe stato raramente
“scusato” dagli amministratori locali,
notoriamente poco inclini ad accettare
le critiche. Ma è probabile che neanche
lo stesso “blogger” biancavillese si
aspettasse tante attenzioni da parte
della classe dirigente biancavillese, al
punto da diventare materia di discussione
nei corridoi del palazzo. Anche
perché il blog di Vittorio Fiorenza,
bisogna ammetterlo, si è fatto veicolo
Quando Il blog diventa un libro
Presentato a Biancavilla il volume di Vittorio Fiorenza che raccoglie
gli interventi di “Scusate il disturbo”.
certo di un punto di vista legittimo,
ma sicuramente e forse volutamente
anche di un punto di vista parziale
sulle vicende politiche biancavillesi
(definizione, oltretutto, usata dai relatori
dell’incontro e accettata anche
dall’autore).
“Scusate il disturbo” ha, forse, in
certi casi, osservato e spiegato la politica
di questi anni in modo manicheo,
partigiano, aprioristico. E questa è stata
una scelta che ha inevitabilmente indebolito
l’obiettività e il rigore dell’analisi
politica.
Ma l’esperienza del blog ha dalla sua
l’innegabile merito di aver favorito il
dibattito politico biancavillese, il confronto
di idee e l’interesse per la propria
città, anche se spesso il dialogo tra
utenti si è trasformato in pettegolezzo,
pressapochismo, superficialità, a testimonianza
del fatto che non basta un
blog per far nascere automaticamente
una matura e consapevole opinione
pubblica a Biancavilla.
Il libro di Fiorenza è dunque un documento
interessante di una stagione
politica ormai passata in archivio i cui
riverberi però sono visibili anche negli
attuali assetti amministrativi.
Per questo ci piacerebbe vedere
l’“indiscrezione” di “Scusate il disturbo”
all’opera, dopo i cinque anni della
destra, anche con un sindaco di centrosinistra.
Non si può certo dire che
in politica manchino gli spunti.

Enrico Indelicato

"Premio Città di Adrano" con Moda e Teatro: Grande successo al teatro Bellini di Adrano - di Roberto Coco


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Nel corso della serata premiati: L'editore de "LA SICILIA" Mario Ciancio Sanfilippo, Bloc Notes e Radio Flash



Tutto esaurito per la Terza Edizione di “Moda a Teatro” svoltasi la scorsa domenica 21 dicembre 2008 al Teatro Bellini di Adrano.
La serata è stata brillantemente condotta da Diego Caltabiano e Luca Bivona e ha avuto come momento centrale la moda dedicata all’abito da sposa che, grazie all’estro e alla professionalità delle Gemelle Donato, stiliste adranite affermate ormai in campo nazionale, è stato il grande protagonista di questa terza edizione.
E’ stato un viaggio a ritroso nel tempo, accompagnato da alcuni trailer molto suggestivi tratti da grandi classici del cinema quali “La Dolce Vita” e “Vacanze Romane”, che ci hanno mostrato come è cambiato lo stile della sposa dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.
Non solo moda nel corso della serata, ma anche diversi momenti di spettacolo che hanno avuto come protagonisti la ballerina adranita Federica Scalisi, il gruppo musicale adranita degli Exem, il cabaret del trio catanese Tris d’Assi e la danza del ventre di una splendida ragazza indiana Karima.
Il momento più atteso della serata è stato il “Premio Città di Adrano” giunto alla Seconda Edizione, che quest’anno ha puntato i riflettori sull’informazione, sullo spettacolo e sulla cultura.
I premiati di questa Seconda Edizione sono stati l’editore del quotidiano “La Sicilia” Mario Ciancio Sanfilippo, il quale ha origini adranite, per la grande dedizione e professionalità profusi da oltre cinquant’anni nel campo dell’informazione.
Particolarmente gradito il premio per “Bloc Notes” che, egregiamente diretta dal prof. Nino Reina, si legge nella motivazione del riconoscimento “è la più longeva testata giornalistica di Adrano e del territorio etneo. Rappresenta il più radicato organo di informazione locale ed è fucina sempre attenta e viva delle nostre giovani intelligenze giornalistiche.
È testimone attento e propositivo dei problemi, degli eventi e della vita culturale, politica, sociale, economica ed artistica di Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, nonché vetrina privilegiata di tutte le iniziative ed attività che contribuiscono positivamente alla promozione e allo sviluppo della nostra comunità umana.
Fra i premiati della serata anche “Radio Flash” per i suoi trent’anni ininterrotti di attività; e tre attori catanesi Agatino Ferito, Luca Pandolfo e Giovanni Chiarenza ( Tris d’Assi ) per il loro tour estivo “Tris d’Assi Campione d’Incassi”.
Diego Caltabiano e Luca Bivona hanno ringraziato la Provincia Regionale di Catania nella persona dell’Ass. dott. Giovanni Bulla, presente in sala, e il Comune di Adrano nella persona dell’Ass. alla Cultura avv. Marica Terranova, presente in sala insieme al Sindaco Pippo Ferrante.
I ringraziamenti sono andati anche alle aziende private che ancora una volta hanno dato il loro contributo alla manifestazione, augurandosi di poter coinvolgere altre aziende per il prossimo anno.


Roberto Coco

Lo Sport ad Adrano: tempo di bilanci - di Salvatore Santangelo

trops trops trops
Siamo giunti quasi al giro
di boa nel campionato
di Serie D e quindi si può
iniziare a tracciare il primo
bilancio della sesta stagione
dell’Adrano Calcio in questa
categoria.
Questa edizione verrà
senz’altro ricordata come la
più travagliata e sofferta, per
tutta una serie di motivi: in
primo luogo la vicenda del DASPO
che ha colpito la Società in
modo abnorme, forse perché
si voleva dare un segnale particolare
a tutto l’ambiente calcistico
e quindi l’Adrano è stato
“immolato” sull’altare della
(pseudo) giustizia sportiva.
Altro motivo di particolare
apprensione sono state le
dichiarazione del presidente
Emanuele Russo che ha
lamentato (giustamente!) di
essere stato lasciato solo sia
dalle realtà imprenditoriali
della città e sia dalla massa
di tifosi che nei primi anni
riempivano gli spalti (dove
sono andati a finire i 2.500
spettatori di Adrano-Siracusa,
i 2.000 di Adrano –Paternò, i
1.800 di Adrano Cosenza o i
2.100 di Adrano-Sorrento, di
qualche anno fa?).
Ma la batosta più pesante è
stato il clima di attrito che si è
creato tra le forze dell’ordine e
la locale tifoseria organizzata,
che ha portato allo scioglimento
del “Regime Etneo” e
via via alla diaspora di molti
giovani che domenicalmente
erano presenti allo stadio per
incitare, cantare e stimolare
anche i più restii ad un caloroso
coinvolgimento verso la
squadra.
Sembra siano passati degli
anni e pensare che appena
la passata edizione l’Adrano
raggiunse il traguardo storico
dei play off, ad un passo quindi
dal professionismo.
La società adranita viene
presa, ancora oggi, come
esempio da altri sodalizi, per
l’organizzazione, la programmazione
e la professionalità
Da Napoli in giù Adrano viene
considerata come una delle
più efficienti società sportive
che riesce a coniugare sia i
risultati che le spese di bilancio,
con una oculata politica di
valorizzazione dei giovani.
Basti ricordare il giovane
Daniele Messina, (andato alla
Sampdoria) o Gaetano Farò
(uno dei migliori portieri di
Serie D) richiesto da molte
società e così anche Antonio
Cortese, tutti giovani adraniti
usciti dal vivaio della società,
con davanti un futuro pieno
di speranze.
Qui permettetemi di richiamare
l’attenzione, a
chi sostiene che i soldi dati
al calcio sono soldi persi!
I contributi dati alle società
sportive (siano esse di calcio,
basket, volley o altri sport)
sono soldi investiti per il futuro
dei giovani, per toglierli
dalle strade; oggi la società
non offre nessun modello
educativo, la scuola ha fallito
l’obbiettivo, le istituzioni sono
assenti, le parrocchie, in parte,
altrettanto, mentre le famiglie
da sole non riescono.
E’ inutile,
quindi, puntualizzare
quando
sia importante
lo sport, in
quanto agenzia
educativa dove
esistono delle regole da rispettare,
dove il “gioco di squadra”
abitua i giovani alla mutualità
reciproca e alla solidarietà, alla
sana competizione per potersi
migliorare giornalmente, per il
raggiungimento degli obbiettivi….
e scusate se è poco!
Oggi la parte migliore di
questa città è rappresentata
dalle società Adrano Calcio e
dall’Unifarmed Adrano, due
splendide realtà che pongono
questa città al pari di altre
Città, anche capoluoghi di province,
come Siracusa, Cosenza,
Reggio Calabria, Potenza, Gela,
Trapani ecc. che partecipano
nei rispettivi campionati sia di
calcio che di basket.
Per il resto Adrano è menzionata
solo per fatti di cronaca
nera, basti ricordare i passati
fatti delittuosi, o il poveretto
che viene malmenato per la
pipì di un cagnolino o i vari
accoltellamenti in discoteca
(fatti purtroppo riportati dalla
televisione nazionale) che non
fanno certo onore alla stragrande
maggioranza di gente
onesta di questa città.
Sarebbe un grande sbaglio,
sottovalutare tutto ciò. Bisogna
essere lungimiranti e non
soffermarsi sul lato prettamente
economico della questione;
ogni euro investito per lo sport
è investito per il futuro dei giovani
oltre che per l’immagine
di questa comunità.
Sarebbe auspicabile un
maggiore coinvolgimento da
parte dell’Amministrazione
verso queste belle realtà sostenendo
quegli imprenditori
che mettono mano al
portafogli oltre al tempo che
queste persone tolgono alla
propria famiglia e alla propria
azienda.
Un altro auspicio riguarda
la presenza più massiccia della
gente alle gare delle due squadre,
una città di quarantamila
abitanti dovrebbe riempire
sempre gli spalti facendo sentire il
proprio peso.

Salvatore Santangelo