domenica 17 febbraio 2008

martedì 12 febbraio 2008

inchiesta: (dispersione) Aumenta la popolazione scolastica ma anche l'abbandono "a cura di Francesco Liotta"


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Marcello Santangelo - Protezione Civile Adrano……….. volontariato professionale - di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta


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Quante volte guardando la televisione ed osservando scene di calamità naturali abbiamo visto una moltitudine di persone che lavorano per aiutare gli sfortunati protagonisti.
Molto spesso alla fine della trasmissione torniamo alle nostre occupazioni giornaliere senza pensare più all’episodio.
Ma quelle persone continueranno ad operare e lo faranno in maniera costante fino a quando si potrà rientrare, per quanto possibile, alla normalità.
In Italia molte associazioni di volontariato sono collegate al Servizio Nazionale di Protezione Civile.
Nel nostro territorio sono presenti diverse realtà, per questo abbiamo voluto incontrare Marcello Santangelo, Presidente della Associazione di Adrano (la più longeva nella provincia di Catania) e Giovanni Motta, referente Volontariato del Dipartimento Regionale della Protezione Civile nella provincia di Catania, al fine di conoscere meglio la struttura.

Cosa è la Protezione Civile?
G. M.
La protezione civile è un organo che ha come scopo ultimo quello di aiutare la popolazione, in special modo durante e dopo, qualsiasi tipo di catastrofe si possa verificare sia naturale che non naturale. Esso copre tutto il territorio Italiano (ma ha operato anche oltre le nostre frontiere) ed, a livello nazionale dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in ogni regione poi esiste un dipartimento regionale, e poi a piramide si estende fino a livello comunale dove operano le varie associazioni di volontariato, in qualità di organi di PC.

Quando nasce la Protezione Civile?
G.M.
La PC nasce con l’alluvione di Firenze, nel 1966, prima di allora, infatti, non esisteva una struttura organizzata e specifica per affrontare tali eventi, pertanto possiamo dire che il primo anno di formazione si è avuta in quella occasione.
Da allora, naturalmente, vi è stata una continua evoluzione.
Comunque, possiamo dire che, in fondo l’organizzazione è molto recente, basti pensare che il Dipartimento Regionale di Protezione Civile di Palermo è stato istituito nel 2001.

Quando si verifica un evento come viene avviata la macchina organizzativa?
G.M.
Le varie fasi di coordinamento si attuano a seconda del territorio su cui si verifica l’evento; nel caso di un evento all’interno del comune di appartenenza l’associazione locale è coordinata dal sindaco del Comune, mentre se i volontari vengono utilizzati fuori dal comune di appartenenza allora il coordinamento sarà gestito dal Dipartimento Regionale o Nazionale.
Nel caso di un evento catastrofico, a livello regionale, esiste una sala operativa regionale integrata, nella quale, per propria configurazione, siedono tutti i responsabili dei dipartimenti della Regione, cioè tutti gli organi direttivi della Regione, ma se l’evento è di carattere molto grande, l’organo che coordinerà le operazioni è la Prefettura, in quanto unico deputato a disporre di tutti i soggetti politici e tecnici comprese tutte le forze di ordine pubblico (polizia, esercito, carabinieri ecc.).
A livello nazionale il Direttore del Dipartimento nazionale di PC è un Super Prefetto, cioè un funzionario che ha delega dal Presidente del Consiglio dei Ministri al coordinamento delle forze di Polizia in caso di calamità e, a sua volta, questi potrà nominare un responsabile al coordinamento per l’evento stesso.

È vero che la nostra zona è ad altissimo rischio di terremoti? e se si, vi è un costante controllo tali zone?
G.M.
La regione Sicilia, ed in special modo, la parte Orientale è soggetta ad alto rischio sismico, vulcanico e idrogeologico. Relativamente ai primi due la legge sancisce che la competenza scientifica del monitoraggio costante, tramite sofisticatissime apparecchiature, è a carico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), e, anche se allo stato attuale non esistono tecniche di previsione esatta di terremoti sono loro, che devono dare l’eventuale campanello d’allarme.
Nel caso di un allarme entrano in gioco la Pc e le associazioni di volontariato
Infatti, nel caso di un evento il Dipartimento Regionale va avanti con i propri tecnici e con i propri volontari muniti di mezzi, uomini adeguatamente formati, che spesso colmano le lacune di molti comuni sguarniti di personale specializzato, sotto il coordinamento del Sindaco.
Successivamente, nel più breve tempo possibile, si istituisce un sala operativa di coordinamento che possa gestire in maniera più ordinata il coordinamento delle forze.
Al fine di coordinare gli eventi sismici in maniera più organizzata e costante, la Regione Siciliana, tramite fondi statali ha finanziato l’allestimento di Sale Operative definite Miste (COM), nei vari territori e nel Vs comprensorio nascerà a Biancavilla.

A livello Provinciale quante associazioni operano?
G.M.
Le Associazioni, all’interno della Provincia di Catania, iscritte sul registro regionale di PC sono circa 100, con un potenziale di circa un migliaio di volontari.
Naturalmente in “attività costante” sono un numero inferiore, ma, fortunatamente, dobbiamo dire che non abbiamo avuto eventi tali da richiamare più volontari possibili, pertanto è naturale che in situazione di routine la presenza sia meno importante.

Cosa possiamo dire dell’Associazione Protezione Civile di Adrano?
M.S.
L’Associazione di Adrano è attiva dal 13 dicembre 1989, quindi ben 19 anni la più longeva in Sicilia, infatti, il Decreto di accettazione presso la Regione, è identificata con il numero uno.
La nostra Associazione può annoverare la propria partecipazione a tutti gli eventi che sono successi da circa 20 anni fino ad oggi, a cominciare con il terremoto di Siracusa (di S.Lucia), a quello di Umbria e Marche, l’alluvione in Piemonte, la morte di Papa Giovanni Paolo II (evento che ha raccolto milioni di persone), Sarno ecc, e anche per emergenze internazionali come quella del Kossovo, la nostra partecipazione è stata importate ed evidente, infatti, per profughi in arrivo a Sigonella, abbiamo gestito e approntato, insieme con altre associazioni regionali, un campo di oltre 5.000 persone.

Quante persone vi operano e di quanti mezzi dispone?
M.S.
Gli operativi siamo 30, cioè coloro che possono intervenire nell’arco di 12/24 ore, ma alcuni di noi sono, come si usa dire, H24 cioè pronti ad intervenire o partire entro la mezz’ora dall’evento o dalla chiamata.
I nostri volontari hanno diversi gradi di specializzazione per l’impiego nelle varie attività; ci può essere utile un volontario “generico” per gestione del traffico durante un evento, mentre in altre situazioni ci potrebbe essere indispensabile un medico o uno psicologo, o un chirurgo o un’insegnante o ancora il pediatra.
Tutte queste, ed altre, figure sono presenti tra i nostri volontari e danno la loro piena disponibilità in caso di necessità.
Relativamente ai mezzi, possiamo assolutamente affermare che il nostro parco, costruito nei 19 anni di attività, risulta essere uno dei più completi della regione. L’Associazione dispone di un camion (il mezzo più grosso di tutta la Protezione Civile siciliana) che ha permesso in molte occasioni di spostare anche l’ospedale da campo in dotazione all’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, una smart, due fuori strada, ed inoltre Adrano (l’unica da Roma in giù) un possiede aeroplano.
Inoltre abbiamo anche le attrezzature per istallare cucine da campo.

Attualmente su quali operazioni siete impegnati?
M.S.
Attualmente il nostro impegno è sul versante del monitoraggio della zona dell’Etna, infatti, ogni fine settimana coadiuviamo, sia via terra che via aerea, la Polizia Stradale.
Ma quando vi sono delle emergenze, come possono essere la ricerca di dispersi o incidenti gravi, su richiesta della Polizia, interveniamo in qualsiasi momento ed immediatamente.
In estate, inoltre, abbiamo contribuito fattivamente alla realizzazione di un progetto obiettivo, realizzato dal Dipartimento Regione della Provincia di Catania, di assistenza/monitoraggio sull’autostrada Ct/Me e sulla strada per Siracusa, infatti, con il nostro aereo sorvolavamo tutto il tratto autostradale e, in collegamento con la centrale operativa e verificavamo le varie criticità che potevano verificarsi, mentre a terra, i volontari, tra i quali vi erano i nostri, portavano beni di prima necessità agli automobilisti fermi in colonna.
Inoltre, costantemente frequentiamo e organizziamo corsi di formazione per i nostri volontari.

Cosa si deve fare, e soprattutto perché, diventare operatori di Protezione Civile?
M.S.
Visto che il volontario mette a rischio, spesso, la propria vita per gli altri deve avere una fortissima motivazione, io dico che deve averla impressa nel DNA, e devo dire che oggi è difficile essere così determinati, ma sono convinto che guardare il volto di una persona che ha ricevuto il tuo aiuto fa, immediatamente, cessare qualsiasi senso di stanchezza o sconforto.
Dal punto di vista prettamente operativo, basta andare in un’associazione (la nostra è a Piazza S. Francesco ad Adrano), iscriversi e, dopo un periodo di prova ed il primo corso di formazione presso il Dipartimento Regionale dove sarà messo in condizione di capire le tecniche operative/organizzative e sanitarie di Protezione Civile, ed il successivo corso di specializzazione alle attività che il soggetto andrà a effettuare, potrà diventare volontario a tutti gli effetti.

Ringraziamo i nostri interlocutori per le informazioni che hanno voluto darci, convinti che i nostri lettori oggi possano essere in possesso di una maggiore conoscenza sul tema in oggetto, non ci rimane che augurare ai nostri volontari un sempre proficuo lavoro.

A cura di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta