domenica 12 ottobre 2008

Il sistema immunitario ovvero la capacità di difesa del nostro organismo - di M. Grazia Aurora Leonardi

“Immunitas” è la parola latina che indicava l’esenzione da alcuni obblighi civili e dalla perseguibilità legale dei consoli romani, in medicina significa protezione dalle malattie infettive.
Il concetto di immunità esisteva già da tempi lontani. In Cina vi era l’antico uso di far inalare ai bambini polveri ricavate dalle croste di lesioni cutanee di pazienti sopravvissuti al vaiolo per proteggerli dalla malattia.
Il sistema immunitario è un sistema complesso costituito da cellule, tessuti ed organi che lavorano insieme per proteggere il corpo da invasori come i microbi. I microrganismi, responsabili di varie patologie, sono diffusi ovunque; si trovano nel suolo, nell’acqua nell’aria nella pelle nel tratto digerente ecc. L’organismo si difende dai microrganismi, impedendo loro di penetrare nel nostro corpo e di invadere gli organi interni e il sistema cardiocircolatorio, utilizzando barriere fisiche e chimiche. Le barriere fisiche sono rappresentate dalla nostra pelle integra, dalle mucose, dalle ciglia delle prime vie aeree, che con il loro movimento espellono i batteri che respiriamo. Le barriere chimiche sono: il pH acido delle secrezioni gastriche, l’enzima “lisozima”, (delle lacrime e della saliva) che distrugge la cellula batterica. Tutto ciò costituisce “l’immunità non specifica”.
Se un microrganismo penetra all’interno del nostro corpo, esso si comporta da “antigene”, sostanza che, non essendo riconosciuta dall’organismo, provoca una risposta immunitaria. In questo caso si parla di “immunità specifica” cioè diretta verso quello specifico antigene.

L’immunità specifica può essere di due tipi:
1) umorale (produzione di anticorpi)
2) cellulo-mediata (azione diretta dei linfociti)
i linfociti (della serie globuli bianchi) hanno un ruolo primario nell’immunità.
Nella prima (umorale), le cellule responsabili sono i linfociti B che si formano e maturano nel midollo spinale. Quando alcuni di questi linfociti classe B vengono a contatto con l’antigene, iniziano un processo di mitosi (formano copie di se stessi), producendo “cloni” di linfociti. Alcuni producono anticorpi (immunoglobuline) e muoiono, altri rimangono in circolo conservando la memoria dell’antigene vivendo per tanto tempo. Gli anticorpi prodotti esplicano azioni difensive nei confronti dei batteri ma, non potendo penetrare all’interno delle cellule, sono inattivi nella difesa verso i “virus”, patogeni intracellulari che possono vivere solo all’interno delle cellule. In questo caso interviene il secondo tipo di immunità, la cellulo-mediata per azione diretta dei linfociti T, (cosi chiamati perché maturano nel Timo). I linfociti T si legano alla cellula infettata e mediante l’azione di una proteina la “perforina”, perforano la parete cellulare portando la cellula colpita dal virus a, conservando la memoria dell’antigene, cosi in caso di un secondo contatto con lo stesso antigene, lo riconoscono e lo distruggono.
Quest’azione immunitaria è sfruttata nella pratica della vaccinazione con cui si somministrano al soggetto anticorpi specifici per diversi antigeni procurandogli immunità, cosiddetta passiva, senza contrarre malattia.

Vi sono però, anche per il sistema immunitario delle patologia. Le principali sono:
1) immunodeficienze dovute a mancanza o inefficienza del sistema immunitario per cui ci si ammala più facilmente
2) malattie immuno-mediate che si hanno quando il sistema immunitario anziché difendere attacca l’organismo come nel caso delle “allergie” e “malattie autoimmuni”.

M. Grazia Aurora Leonardi
D. S. TIELLE DIAGNOSTYC

mercoledì 1 ottobre 2008