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sabato 17 maggio 2008
giovedì 15 maggio 2008
L'Ipofisi - di M. Grazia Aurora Leonardi
cinamedi cinamedi cinamedi
l'Ipofisi è una ghiandola molto piccola, situata alla base del cranio, ma così importante da essere chiamata ghiandola guida perché “impartisce ordini” alle altre ghiandole.
Per studiare la sua funzione è stata asportata negli animali di laboratorio, osservandone le conseguenze. Si è notato così, una diminuita attività delle altre ghiandole come la Tiroide, i surreni, e le Gonadi. Praticamente si ha la scomparsa della produzione degli spermatozoi nei maschi e dell’ovulazione nelle donne, sviluppo di diabete insipido, arresto dello sviluppo somatico.
Per studiare la sua funzione è stata asportata negli animali di laboratorio, osservandone le conseguenze. Si è notato così, una diminuita attività delle altre ghiandole come la Tiroide, i surreni, e le Gonadi. Praticamente si ha la scomparsa della produzione degli spermatozoi nei maschi e dell’ovulazione nelle donne, sviluppo di diabete insipido, arresto dello sviluppo somatico.
Gli ormoni secreti dall’Ipofisi sono:
1) GH(ormone della crescita) che controlla appunto lo sviluppo dell’organismo.
2) PRL (prolattina) che stimola la secrezione del latte.
3) ADH (ormone antidiuretico) che regola la quantità di acqua eliminata con le urine.
4) LH-FSH che controllano le gonadi maschili e femminili
5) TSH che stimola la Tiroide a produrre i suoi ormoni.
6) ACTH che stimola la secrezione di cortisone dalle surrenali
Nel caso di malfunzionamento dell’ipofisi si può avere:
1) eccessiva produzione di ormoni
2) diminuzione di ormoni
nel primo caso, per aumento del GH, si avrà gigantismo e acromegalia. Un aumento di questo ormone, si può avere a qualsiasi età. Nei bambini si avrà aumento dell’accrescimento e pubertà ritardata, negli adulti si ha trasformazione dei lineamenti ed ingrossamento delle mani e dei piedi (acromegalia). Nella donna con acromegalia, spesso si associa galattorrea. La diagnosi di acromegalia si basa sul dosaggio ematico del GH o del fattore di crescita (IGF-I).
Un aumento della PRL provoca galattorrea cioè secrezione di latte nell’uomo e nella donna, questa al di fuori del periodo di allattamento. Basta un semplice dosaggio ematico di PRL per la diagnosi.
Nel caso di diminuzione, si avrà invece, ritardo nella crescita (nanismo) ed impotenza sessuale ed infertilità causata da una diminuzione di Testosterone nel maschio per la riduzione degli ormoni LH - FSH.
Gli accertamenti diagnostici consigliati per indagare sul funzionamento dell’ipofisi sono:
Dosaggi ematici degli ormoni ipofisari (GH, PRL, TSH, FSH, LH ecc.).
Altro: RX del cranio, TAC e risonanza magnetica.
1) GH(ormone della crescita) che controlla appunto lo sviluppo dell’organismo.
2) PRL (prolattina) che stimola la secrezione del latte.
3) ADH (ormone antidiuretico) che regola la quantità di acqua eliminata con le urine.
4) LH-FSH che controllano le gonadi maschili e femminili
5) TSH che stimola la Tiroide a produrre i suoi ormoni.
6) ACTH che stimola la secrezione di cortisone dalle surrenali
Nel caso di malfunzionamento dell’ipofisi si può avere:
1) eccessiva produzione di ormoni
2) diminuzione di ormoni
nel primo caso, per aumento del GH, si avrà gigantismo e acromegalia. Un aumento di questo ormone, si può avere a qualsiasi età. Nei bambini si avrà aumento dell’accrescimento e pubertà ritardata, negli adulti si ha trasformazione dei lineamenti ed ingrossamento delle mani e dei piedi (acromegalia). Nella donna con acromegalia, spesso si associa galattorrea. La diagnosi di acromegalia si basa sul dosaggio ematico del GH o del fattore di crescita (IGF-I).
Un aumento della PRL provoca galattorrea cioè secrezione di latte nell’uomo e nella donna, questa al di fuori del periodo di allattamento. Basta un semplice dosaggio ematico di PRL per la diagnosi.
Nel caso di diminuzione, si avrà invece, ritardo nella crescita (nanismo) ed impotenza sessuale ed infertilità causata da una diminuzione di Testosterone nel maschio per la riduzione degli ormoni LH - FSH.
Gli accertamenti diagnostici consigliati per indagare sul funzionamento dell’ipofisi sono:
Dosaggi ematici degli ormoni ipofisari (GH, PRL, TSH, FSH, LH ecc.).
Altro: RX del cranio, TAC e risonanza magnetica.
M. Grazia Aurora Leonardi D. S. TIELLE DIAGNOSTYC
lunedì 12 maggio 2008
Carlo Romano "Attività Commerciali nel comprensorio: chiudono e riprende l’emigrazione ed il bracciantato" - di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta
murof ciazioniasso ciazioniasso
Tutti siamo consapevoli che il nostro tessuto economico nazionale si basa sulla piccola e media impresa, ed in un territorio come il nostro dove l’industria è quasi assente, l’assetto delle imprese commerciali, diventa il potenziale volano della nostra economia.
Ma è veramente così? Non potevamo non approfittare di Carlo Romano, adranita e ai vertici provinciali, della maggiore Associazione di Categoria a tutela dei Commercianti, per avere maggiori informazioni sullo stato di salute delle attività nel nostro comprensorio.
Ma è veramente così? Non potevamo non approfittare di Carlo Romano, adranita e ai vertici provinciali, della maggiore Associazione di Categoria a tutela dei Commercianti, per avere maggiori informazioni sullo stato di salute delle attività nel nostro comprensorio.
Per iniziare questa nostra chiacchierata ci può fare una fotografia di Confcommercio?
Confcommercio che, a Catania nasce nel lontano 1943, come Associazione tra i Commercianti di Catania, oggi ha assunto il ruolo di “Sistema” il quale, tramite le proprie Associazioni e Società di Servizi ad essa collegate operanti in specifici settori, fornisce tutta una serie di prestazioni e di sostegno alle oltre 16.500 aziende associate ed è presente, con uffici di rappresentanza operativi, in quasi tutti i comuni della provincia.
Da qualche anno, inoltre, il sistema Confcommercio ha ampliato il proprio statuto, accogliendo tutte le tipologie di piccola e media Impresa, nell’ottica di un servizio sempre più completo e complesso. Molto presenti tra le imprese associate, per esempio, sono quelle rientranti nel settore della Cooperazione (da quella sociale e di assistenza, fino a quella agricola), e le imprese edili.
Ad Adrano, quasi venti anni addietro, nasce l’Enasco, il patronato di assistenza e previdenziale dei commercianti ed ha competenze su un territorio sovra-comunale, che va da Randazzo a S. Maria di Licodia, e successivamente si sviluppa anche nel settore della formazione e dell’assistenza a tutto tondo appoggiandosi in maniera concreta con i servizi di Catania.
Dal Suo osservatorio privilegiato, perché un imprenditore dovrebbe inscriversi alla Confcommercio, quali sono i servizi e le opportunità che Confcommercio offre?
Mentre qualche anno fa l’associazionismo classico, come spirito di appartenenza era uno stimolo trainante, oggi le nuove generazioni, per certi aspetti, sono più smaliziate e cercano servizi concreti.
Oggi Confcommercio offre importanti servizi, come una formazione di alto livello ovviando, di fatto, alla difficoltà, almeno dal punto di vista economico, che il singolo imprenditore deve affrontare, quando si accinge, in maniera autonoma, a corsi di formazione e aggiornamento; accesso al credito agevolato che fino a qualche tempo fa non era previsto per la categoria dei commercianti, a differenza degli artigiani da sempre tutelati in questo senso; assistenza legale relativa all’operatività dell’impresa, per esempio in caso di vertenze con i propri dipendenti (Confcommercio assiste i propri associati anche tramite la propria presenza in Commissione di Conciliazione), oltre agli altri servizi di consulenza del lavoro e fiscale. Tutto questo in collegamento diretto con la sede provinciale e con la presenza settimanale di tutti i nostri funzionari ed esperti presso la struttura di Adrano.
Un’altra attività che Confcommercio ha, inoltre, strutturato è quella di “guida” per gli imprenditori intraprendenti, con ottime idee e/o prodotti, ma non in possesso delle conoscenze rispetto alle modalità e agli strumenti finalizzati all’inserimento nei mercati nazionali ed internazionali; Confcommercio, visto che è parte fondamentale della Camera di Commercio, ormai evoluta da semplice Ente certificatore ad Ente di promozione per lo sviluppo delle Imprese, può “accompagnare” questi imprenditori alla ricerca dei migliori mercati, utilizzando questi canali e gli sportelli delegati.
Mi piace ricordare l’esperienza vissuta, qualche mese fa, da 18 produttori di vino del nostro comprensorio, a Phoenix e Los Angeles negli Stati Uniti, esperienza che adesso ripeteremo, su altre nazioni con altri imprenditori di altri settori merceologici.
Le prossime tappe già stabilite sono Canada, prevista a fine giugno, Miami dove sono già stati selezionati 400 ristoranti di alta qualità, e Cina dove sono avviati i contatti per una potenziale importante apertura di mercati per i nostri prodotti.
Relativamente ai numeri e alle percentuali, rispetto all’universo delle attività commerciali presenti a Catania e provincia, quanto incide il fenomeno dell’Associazionismo?
Sembrerà strano, ma le aziende che non sono iscritte a nessuna organizzazione, sono la maggior parte, se noi pensiamo che Confcommercio, su Catania e provincia, ha nel proprio portafogli la bellezza di 16.500 aziende, e si pone da leader sul “mercato”, rappresentando circa il 38% rispetto alla totalità di quelle che sono in attività, questa percentuale ci dà il polso della situazione.
Parliamo del nostro comprensorio, come si sta muovendo il mercato, cioè quale è la tendenza sulla natalità e mortalità degli esercizi commerciali?
Nella nostra zona siamo in controtendenza rispetto al Paese, in quanto fino a qualche anno fa abbiamo registrato un tasso molto elevato relativo alla natalità di micro-aziende, questo lo possiamo spiegare con una ricerca di occupazione, che potremmo definire falsa o drogata, per la semplice ragione che questa imprenditoria non era altro che la conseguenza (e lo è stato fino a pochi anni addietro) della chiusura di grandi aziende quali Costanzo, Parasiliti, Finocchiaro e Rendo.
Molta della manodopera espulsa dal mondo del lavoro, in età anche avanzata, pensava di trovare la soluzione ai propri problemi, raggranellando un minimo di capitale al fine di aprire il negozietto sotto casa. Oggi vi è un riequilibrio del mercato, ci si è stabilizzati, e queste attività, in maniera naturale, hanno segnato il passo e quindi hanno cessato, rimanendo in vita soltanto gli esercizi più produttivi. Per il resto nei nostri Comuni, dai dati in nostro possesso, è ripresa l’emigrazione giovanile e il bracciantato agricolo.
Quale è la tipologia di attività commerciale più presente nel nostro territorio?
Nel nostro territorio succede una cosa strana, è difficile che vengano “sperimentate” nuove tipologie di attività commerciali, ma nel momento in cui un pioniere coraggiosamente prova ad iniziare questa avventura, dopo un breve periodo, vi sono diversi proseliti, con la conseguente nascita di molti altri esercizi commerciali che vendono la stessa tipologia di prodotto, spezzettando in maniera esponenziale le fette di mercato.
A proposito di Adrano, qualche mese fa, è stata l’inaugurata questa Sede, segno di un’attenzione al territorio e di una volontà di crescita?
Avete colto lo spirito, come dicevo prima, dopo quasi venti anni di attività, la struttura Adranita che ha conosciuto periodi di crescita evidente, anche raggiungendo quasi 500 iscritti che, credetemi sono tanti, ma, come è normale che sia, ha vissuto anche momenti di un certo rallentamento, a questo punto abbiamo dovuto decidere se rimanere passivamente a guardare il fiume che scorre o “pigiare l’acceleratore”. Ispirandoci ai grandi campioni di F1 che nel momento del pericolo danno tutto gas, anche noi abbiamo deciso, tramite investimenti della Cofiac (società di Confcommercio – Consorzio di garanzia collettiva Fidi), di dotarci di una struttura che potesse dare la possibilità di crescere per servire sempre meglio.
Questa sede è strutturata, per ospitare e compartecipare anche a idee di business, che potranno arrivare da imprenditori associati, caso unico nel nostro comprensorio.
A questo punto, affrontiamo un argomento abbastanza delicato, in occasione dell’inaugurazione della nuova Sede, avete annunciato che, anche ad Adrano sorgerà presto un’associazione antiracket e antiusura, aderente all’associazione -madre Ugo Alfino, a che punto siamo? Avete qualche dato sul fenomeno?
I dati che possediamo sono quelli ufficiali del Ministero, la nostra esperienza sul campo ci dice che comunque il fenomeno, purtroppo, è presente, e questo lo abbiamo potuto verificare con gli imprenditori, che, negli anni, sono venuti a “confessare” la propria situazione, ma mostrando molta paura a rendere ufficiale la denuncia, pertanto il nostro lavoro è stato quello di accompagnare, nel massimo della riservatezza, queste persone presso le autorità competenti.
Devo dire, che oltre le cariche preposte di Polizia, abbiamo sempre trovato la massima disponibilità da parte dei Prefetti che si sono succeduti negli anni ad intervenire in maniera concreta e fattiva, ed in questo senso vorrei ricordare il Prefetto Romano, e ringraziare l’attuale Prefetto Finazzo, che confermando la propria formazione derivante dalla sua provenienza dalla Polizia di Stato, a discapito di burocrazia e protocolli, ha un approccio con i problemi molto diretto e concreto.
Oggi, comunque stiamo vivendo un periodo in cui tutta una serie di eventi e la presa di posizione forte di importanti esponenti come Ivan Lo Bello, presidente regionale di Confindustria e l’imprenditore Andrea Vecchio, stanno portando ad una maggiore consapevolezza degli imprenditori rispetto al lavoro delle Istituzioni e alla necessità di unirsi per una lotta comune.
Per quanto ci riguarda non vogliamo diventare “professionisti” dell’Antiracket e Antiusura, ma siamo consapevoli che bisogna tenere alta l’attenzione al fine di “proteggere” chi si impegna in prima persona; per questo abbiamo avviato il progetto di istituire un’associazione Antiracket e Antiusura nel nostro comprensorio, scegliendo di aderire all’associazione, che fa riferimento a Confcommercio, che, data la propria esperienza di diversi anni su Catania, con risultati molto lusinghieri, è strutturata per contribuire a risolvere tutti i problemi, o informare sulla possibilità di aderire ai fondi previsti dalla Legge, cui i denuncianti vanno incontro.
Mi piace citare il presidente Rosario Bellino, che guida quest’associazione con uno spirito di vero divulgatore e pedagogo, anche con visite continue alle scuole perché è da qui che la mentalità alla legalità e all’onestà deve partire.
Tale associazione prende, significativamente, il nome di Ugo Alfino, primo Presidente Provinciale dell’Associazione Commercianti della provincia di Catania, nel lontano 1944.
Per concludere questa interessantissima chiacchierata quali sono le aspettative per il futuro di Carlo Romano.
Oggi penso di essere una persona molto coinvolta nel mondo Confcommercio, sono il Presidente del C. d. A. di ISFOTER che è l’Ente per la Formazione e Aggiornamento professionale per le imprese, ed è una delle strutture più importanti nel centro-sud Italia, sono il Vice Presidente provinciale e faccio parte del Consiglio Regionale, ci sono le premesse concrete per un incarico a livello nazionale, ma non vi nascondo che parte del mio cuore rimane a questa struttura, e pertanto nonostante la mia crescita personale, vorrei che i nostri Imprenditori possano sempre più avvicinarsi alla Confcommercio, così come Carlo Romano sarà sempre vicino a loro.
A cura di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta
Confcommercio che, a Catania nasce nel lontano 1943, come Associazione tra i Commercianti di Catania, oggi ha assunto il ruolo di “Sistema” il quale, tramite le proprie Associazioni e Società di Servizi ad essa collegate operanti in specifici settori, fornisce tutta una serie di prestazioni e di sostegno alle oltre 16.500 aziende associate ed è presente, con uffici di rappresentanza operativi, in quasi tutti i comuni della provincia.
Da qualche anno, inoltre, il sistema Confcommercio ha ampliato il proprio statuto, accogliendo tutte le tipologie di piccola e media Impresa, nell’ottica di un servizio sempre più completo e complesso. Molto presenti tra le imprese associate, per esempio, sono quelle rientranti nel settore della Cooperazione (da quella sociale e di assistenza, fino a quella agricola), e le imprese edili.
Ad Adrano, quasi venti anni addietro, nasce l’Enasco, il patronato di assistenza e previdenziale dei commercianti ed ha competenze su un territorio sovra-comunale, che va da Randazzo a S. Maria di Licodia, e successivamente si sviluppa anche nel settore della formazione e dell’assistenza a tutto tondo appoggiandosi in maniera concreta con i servizi di Catania.
Dal Suo osservatorio privilegiato, perché un imprenditore dovrebbe inscriversi alla Confcommercio, quali sono i servizi e le opportunità che Confcommercio offre?
Mentre qualche anno fa l’associazionismo classico, come spirito di appartenenza era uno stimolo trainante, oggi le nuove generazioni, per certi aspetti, sono più smaliziate e cercano servizi concreti.
Oggi Confcommercio offre importanti servizi, come una formazione di alto livello ovviando, di fatto, alla difficoltà, almeno dal punto di vista economico, che il singolo imprenditore deve affrontare, quando si accinge, in maniera autonoma, a corsi di formazione e aggiornamento; accesso al credito agevolato che fino a qualche tempo fa non era previsto per la categoria dei commercianti, a differenza degli artigiani da sempre tutelati in questo senso; assistenza legale relativa all’operatività dell’impresa, per esempio in caso di vertenze con i propri dipendenti (Confcommercio assiste i propri associati anche tramite la propria presenza in Commissione di Conciliazione), oltre agli altri servizi di consulenza del lavoro e fiscale. Tutto questo in collegamento diretto con la sede provinciale e con la presenza settimanale di tutti i nostri funzionari ed esperti presso la struttura di Adrano.
Un’altra attività che Confcommercio ha, inoltre, strutturato è quella di “guida” per gli imprenditori intraprendenti, con ottime idee e/o prodotti, ma non in possesso delle conoscenze rispetto alle modalità e agli strumenti finalizzati all’inserimento nei mercati nazionali ed internazionali; Confcommercio, visto che è parte fondamentale della Camera di Commercio, ormai evoluta da semplice Ente certificatore ad Ente di promozione per lo sviluppo delle Imprese, può “accompagnare” questi imprenditori alla ricerca dei migliori mercati, utilizzando questi canali e gli sportelli delegati.
Mi piace ricordare l’esperienza vissuta, qualche mese fa, da 18 produttori di vino del nostro comprensorio, a Phoenix e Los Angeles negli Stati Uniti, esperienza che adesso ripeteremo, su altre nazioni con altri imprenditori di altri settori merceologici.
Le prossime tappe già stabilite sono Canada, prevista a fine giugno, Miami dove sono già stati selezionati 400 ristoranti di alta qualità, e Cina dove sono avviati i contatti per una potenziale importante apertura di mercati per i nostri prodotti.
Relativamente ai numeri e alle percentuali, rispetto all’universo delle attività commerciali presenti a Catania e provincia, quanto incide il fenomeno dell’Associazionismo?
Sembrerà strano, ma le aziende che non sono iscritte a nessuna organizzazione, sono la maggior parte, se noi pensiamo che Confcommercio, su Catania e provincia, ha nel proprio portafogli la bellezza di 16.500 aziende, e si pone da leader sul “mercato”, rappresentando circa il 38% rispetto alla totalità di quelle che sono in attività, questa percentuale ci dà il polso della situazione.
Parliamo del nostro comprensorio, come si sta muovendo il mercato, cioè quale è la tendenza sulla natalità e mortalità degli esercizi commerciali?
Nella nostra zona siamo in controtendenza rispetto al Paese, in quanto fino a qualche anno fa abbiamo registrato un tasso molto elevato relativo alla natalità di micro-aziende, questo lo possiamo spiegare con una ricerca di occupazione, che potremmo definire falsa o drogata, per la semplice ragione che questa imprenditoria non era altro che la conseguenza (e lo è stato fino a pochi anni addietro) della chiusura di grandi aziende quali Costanzo, Parasiliti, Finocchiaro e Rendo.
Molta della manodopera espulsa dal mondo del lavoro, in età anche avanzata, pensava di trovare la soluzione ai propri problemi, raggranellando un minimo di capitale al fine di aprire il negozietto sotto casa. Oggi vi è un riequilibrio del mercato, ci si è stabilizzati, e queste attività, in maniera naturale, hanno segnato il passo e quindi hanno cessato, rimanendo in vita soltanto gli esercizi più produttivi. Per il resto nei nostri Comuni, dai dati in nostro possesso, è ripresa l’emigrazione giovanile e il bracciantato agricolo.
Quale è la tipologia di attività commerciale più presente nel nostro territorio?
Nel nostro territorio succede una cosa strana, è difficile che vengano “sperimentate” nuove tipologie di attività commerciali, ma nel momento in cui un pioniere coraggiosamente prova ad iniziare questa avventura, dopo un breve periodo, vi sono diversi proseliti, con la conseguente nascita di molti altri esercizi commerciali che vendono la stessa tipologia di prodotto, spezzettando in maniera esponenziale le fette di mercato.
A proposito di Adrano, qualche mese fa, è stata l’inaugurata questa Sede, segno di un’attenzione al territorio e di una volontà di crescita?
Avete colto lo spirito, come dicevo prima, dopo quasi venti anni di attività, la struttura Adranita che ha conosciuto periodi di crescita evidente, anche raggiungendo quasi 500 iscritti che, credetemi sono tanti, ma, come è normale che sia, ha vissuto anche momenti di un certo rallentamento, a questo punto abbiamo dovuto decidere se rimanere passivamente a guardare il fiume che scorre o “pigiare l’acceleratore”. Ispirandoci ai grandi campioni di F1 che nel momento del pericolo danno tutto gas, anche noi abbiamo deciso, tramite investimenti della Cofiac (società di Confcommercio – Consorzio di garanzia collettiva Fidi), di dotarci di una struttura che potesse dare la possibilità di crescere per servire sempre meglio.
Questa sede è strutturata, per ospitare e compartecipare anche a idee di business, che potranno arrivare da imprenditori associati, caso unico nel nostro comprensorio.
A questo punto, affrontiamo un argomento abbastanza delicato, in occasione dell’inaugurazione della nuova Sede, avete annunciato che, anche ad Adrano sorgerà presto un’associazione antiracket e antiusura, aderente all’associazione -madre Ugo Alfino, a che punto siamo? Avete qualche dato sul fenomeno?
I dati che possediamo sono quelli ufficiali del Ministero, la nostra esperienza sul campo ci dice che comunque il fenomeno, purtroppo, è presente, e questo lo abbiamo potuto verificare con gli imprenditori, che, negli anni, sono venuti a “confessare” la propria situazione, ma mostrando molta paura a rendere ufficiale la denuncia, pertanto il nostro lavoro è stato quello di accompagnare, nel massimo della riservatezza, queste persone presso le autorità competenti.
Devo dire, che oltre le cariche preposte di Polizia, abbiamo sempre trovato la massima disponibilità da parte dei Prefetti che si sono succeduti negli anni ad intervenire in maniera concreta e fattiva, ed in questo senso vorrei ricordare il Prefetto Romano, e ringraziare l’attuale Prefetto Finazzo, che confermando la propria formazione derivante dalla sua provenienza dalla Polizia di Stato, a discapito di burocrazia e protocolli, ha un approccio con i problemi molto diretto e concreto.
Oggi, comunque stiamo vivendo un periodo in cui tutta una serie di eventi e la presa di posizione forte di importanti esponenti come Ivan Lo Bello, presidente regionale di Confindustria e l’imprenditore Andrea Vecchio, stanno portando ad una maggiore consapevolezza degli imprenditori rispetto al lavoro delle Istituzioni e alla necessità di unirsi per una lotta comune.
Per quanto ci riguarda non vogliamo diventare “professionisti” dell’Antiracket e Antiusura, ma siamo consapevoli che bisogna tenere alta l’attenzione al fine di “proteggere” chi si impegna in prima persona; per questo abbiamo avviato il progetto di istituire un’associazione Antiracket e Antiusura nel nostro comprensorio, scegliendo di aderire all’associazione, che fa riferimento a Confcommercio, che, data la propria esperienza di diversi anni su Catania, con risultati molto lusinghieri, è strutturata per contribuire a risolvere tutti i problemi, o informare sulla possibilità di aderire ai fondi previsti dalla Legge, cui i denuncianti vanno incontro.
Mi piace citare il presidente Rosario Bellino, che guida quest’associazione con uno spirito di vero divulgatore e pedagogo, anche con visite continue alle scuole perché è da qui che la mentalità alla legalità e all’onestà deve partire.
Tale associazione prende, significativamente, il nome di Ugo Alfino, primo Presidente Provinciale dell’Associazione Commercianti della provincia di Catania, nel lontano 1944.
Per concludere questa interessantissima chiacchierata quali sono le aspettative per il futuro di Carlo Romano.
Oggi penso di essere una persona molto coinvolta nel mondo Confcommercio, sono il Presidente del C. d. A. di ISFOTER che è l’Ente per la Formazione e Aggiornamento professionale per le imprese, ed è una delle strutture più importanti nel centro-sud Italia, sono il Vice Presidente provinciale e faccio parte del Consiglio Regionale, ci sono le premesse concrete per un incarico a livello nazionale, ma non vi nascondo che parte del mio cuore rimane a questa struttura, e pertanto nonostante la mia crescita personale, vorrei che i nostri Imprenditori possano sempre più avvicinarsi alla Confcommercio, così come Carlo Romano sarà sempre vicino a loro.
A cura di Francesco Liotta e Giosuè Gullotta
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