domenica 5 aprile 2009

Biancavilla: Anche la Madonna dello Spasimo sulle spalle dei nuovi confrati - di Enrico Indelicato e Sergio Marcantonio


turacul turacul
La statua della Confraternita di S. Giuseppe abbandonerà le ruote in occasione della processione dei “Tri Misteri”
Continua a Biancavilla il programma di recupero di tutte le tradizioni legate al Venerdì Santo, ed in particolare alla processione dei “Tri Misteri”.
Quest’anno, infatti, anche la statua della Pietà, universalmente conosciuta dai biancavillesi come “Madonn’ o Pascimu”, dopo tanti anni, verrà riportata a spalla, grazie all’istituzione in seno alla Confraternita S. Giuseppe di un nuovo gruppo di giovani confrati.

Dunque, dopo il Cristo alla Colonna, il Cristo morto, l’Ecce Homo e il Cristo che porta la croce, anche il simulacro conservato nella chiesetta di S. Giuseppe abbandonerà il carrello, resosi necessario a causa della progressiva diminuzione del numero dei confrati.
La statua della Madonna dello Spasimo, che probabilmente sostituì una più antica scultura che doveva essere venerata nell’antica chiesa dello Spasimo, a sud della Fontana Vecchia, risale alla prima metà del ‘900 e, per anni venne portata a spalla dai bottegai.

Un’impresa, certo, per spalle robuste, considerando che il simulacro è in gesso su una base in cemento. La pesantezza del simulacro della Pietà non ha evidentemente scoraggiato i nuovi confrati volontari, coordinati da Alfio Pastanella, Carmelo Origlio e Nino Caraci, a testimonianza della nuova aria di entusiasmo che si respira nella società biancavillese nel ridare importanza e dignità ad una delle manifestazioni più suggestive della Settimana Santa in Sicilia.
Un fervore che ha permesso in pochi anni di abbandonare le poco romantiche ruote per le spalle dei confrati e di recuperare tradizioni abbandonate da tempo. I passi cadenzati delle confraternite, infatti, rendono ancora più affascinante il corteo dei Misteri a Biancavilla, un corteo fatto di andature e di pause. Adesso manca all’appello solo la statua di “Gesù all’orto”, ancora adagiata su un carrello.
Che il prossimo anno sia il suo turno?

Enrico Indelicato
Sergio Atanasio