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Le disavventure extracalcistiche e gli errori del tecnico alla base di tutto
Non è stato un inizio di stagione positivo per l’Adrano nel campionato di serie D. 8 punti in sette gare: una partita in meno quella col Savoia rinviata a data da destinarsi per la visita del Santo Padre Benedetto XVI a Pompei, (2 vittorie col Castiglione e Vittoria, due pari col Trapani e Modica, tre k.o, Siracusa, Nissa e Viribus unitis ); vicende extragiudiziarie che hanno colpito D’Angelo, Giuffrida e Santonocito, destinatari di Daspo ( acronimo di divieto di accesso alle manifestazioni sportive) dopo i fatti del dopo gara con la Viribus del 17 settembre scorso, e di riflesso la società e la città tutta; pacchetto arretrato che fa acqua da tutte le parti; scelte del tecnico Ferrara che lasciano esterrefatti e dulcis in fundo l’annunciata vendita della società da parte del presidente Emanuele Russo.
Ecco la prima diagnosi dell’Adrano in questa nuova stagione. Una stagione che era iniziata bene con un grande precampionato e che adesso rischia di trasformarsi in una commedia degli orrori. Perché se non risolvono parte di questi problemi sarà difficile, se non impossibile, ripetere il piazzamento dei play-off della scorsa stagione.
L’organico non è male, pacchetto arretrato a parte, può far bene, certamente bisognerà trovare serenità nell’ambiente. Insomma la società ha fatto alla grande il suo dovere. Una serenità che può arrivare solamente tramite i risultati, la migliore medicina per guarire e per mettersi alla spalle qualsiasi problema. Non che gli etnei siano allo sbando, per carità, ma la classifica poteva essere migliore senza alcuni errori evidenti del pacchetto arretrato e del tecnico Ferrara.
10 goal subiti sono tanti, Ferrara non riesce a dare alla squadra un’organizzazione difensiva decente, in più si inventa stregone mal riuscito quando sostituisce, nell’intervallo, Madonia per dar spazio a Patanè nella gara con il Modica. Erroraccio colossale e imperdonabile che costa la vittoria agli adraniti al di là delle tante palle gol create e sprecate da Costa e Saraniti, e dal pareggio arrivato in zona Cesarini a firma di Rosa con l’immancabile complicità dei centrali difensivi etnei che invece di azionare la trappola del fuorigioco o di chiudere sul bomber ibleo si soni aperti come il mar rosso lasciando una tangenziale nel cuore dell’area di rigore.
Siamo certi che con Madonia in campo, l’Adrano avrebbe chiuso la gara, perché il Modica era in 10 e dava l’impressione di crollare da un momento all’altro. Ecco perché la sostituzione dell’ex Licata, autore del gol del vantaggio nel primo tempo, e che gol, rimarrà un mistero. Inspiegabile, davvero sconcertante. Madonia, non si offenda nessuno, è l’uomo migliore di questa squadra, segna gol pesanti, già 5 in questa stagione, fa ammattire le difese avversarie, delizia il pubblico adranita. In una sola parola è insostituibile. Ferrara invece di toglierlo dal campo per “un maggior equilibrio tattico”, così come ha detto il tecnico adranita al termine del match con gli uomini della Contea di Vaccaro , deve augurarsi solamente che il buon Peppe non prenda nemmeno l’influenza, perché senza il suo talento e il suo cinismo sotto porta l’Adrano diventerebbe una squadra di una normalità mostruosamente imbarazzante.
Ci si lamentava che negli anni passati questa squadra era anemica in avanti; oggi l’Adrano ha in rosa il miglior realizzatore del girone I dopo Zampaglione dell’Hintererggio e il tecnico cosa fa?… lo toglie dal campo per un difensore. Clamoroso. Come se con le dovute differenze, Ancelotti togliesse dal campo Kaka per Favalli con la partita ancora tutta da giocare.
E poi, con tutto rispetto, non è mistero: questa squadra è incapace di difendere. Fascetto e Parisi non perdono mai l’occasione per combinare disastri e di conseguenza la perdita di Vassallo e Taverniti si fa sempre più pesante. Ma la stagione è lunga, il tempo per rimediare non manca a meno di altri atteggiamenti autolesionistici. Siamo certi che questo gruppo può fare la voce grossa in questo torneo.
Ecco la prima diagnosi dell’Adrano in questa nuova stagione. Una stagione che era iniziata bene con un grande precampionato e che adesso rischia di trasformarsi in una commedia degli orrori. Perché se non risolvono parte di questi problemi sarà difficile, se non impossibile, ripetere il piazzamento dei play-off della scorsa stagione.
L’organico non è male, pacchetto arretrato a parte, può far bene, certamente bisognerà trovare serenità nell’ambiente. Insomma la società ha fatto alla grande il suo dovere. Una serenità che può arrivare solamente tramite i risultati, la migliore medicina per guarire e per mettersi alla spalle qualsiasi problema. Non che gli etnei siano allo sbando, per carità, ma la classifica poteva essere migliore senza alcuni errori evidenti del pacchetto arretrato e del tecnico Ferrara.
10 goal subiti sono tanti, Ferrara non riesce a dare alla squadra un’organizzazione difensiva decente, in più si inventa stregone mal riuscito quando sostituisce, nell’intervallo, Madonia per dar spazio a Patanè nella gara con il Modica. Erroraccio colossale e imperdonabile che costa la vittoria agli adraniti al di là delle tante palle gol create e sprecate da Costa e Saraniti, e dal pareggio arrivato in zona Cesarini a firma di Rosa con l’immancabile complicità dei centrali difensivi etnei che invece di azionare la trappola del fuorigioco o di chiudere sul bomber ibleo si soni aperti come il mar rosso lasciando una tangenziale nel cuore dell’area di rigore.
Siamo certi che con Madonia in campo, l’Adrano avrebbe chiuso la gara, perché il Modica era in 10 e dava l’impressione di crollare da un momento all’altro. Ecco perché la sostituzione dell’ex Licata, autore del gol del vantaggio nel primo tempo, e che gol, rimarrà un mistero. Inspiegabile, davvero sconcertante. Madonia, non si offenda nessuno, è l’uomo migliore di questa squadra, segna gol pesanti, già 5 in questa stagione, fa ammattire le difese avversarie, delizia il pubblico adranita. In una sola parola è insostituibile. Ferrara invece di toglierlo dal campo per “un maggior equilibrio tattico”, così come ha detto il tecnico adranita al termine del match con gli uomini della Contea di Vaccaro , deve augurarsi solamente che il buon Peppe non prenda nemmeno l’influenza, perché senza il suo talento e il suo cinismo sotto porta l’Adrano diventerebbe una squadra di una normalità mostruosamente imbarazzante.
Ci si lamentava che negli anni passati questa squadra era anemica in avanti; oggi l’Adrano ha in rosa il miglior realizzatore del girone I dopo Zampaglione dell’Hintererggio e il tecnico cosa fa?… lo toglie dal campo per un difensore. Clamoroso. Come se con le dovute differenze, Ancelotti togliesse dal campo Kaka per Favalli con la partita ancora tutta da giocare.
E poi, con tutto rispetto, non è mistero: questa squadra è incapace di difendere. Fascetto e Parisi non perdono mai l’occasione per combinare disastri e di conseguenza la perdita di Vassallo e Taverniti si fa sempre più pesante. Ma la stagione è lunga, il tempo per rimediare non manca a meno di altri atteggiamenti autolesionistici. Siamo certi che questo gruppo può fare la voce grossa in questo torneo.