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L’articolo 32 dello Statuto della Regione Siciliana attribuisce alle Province l’iniziativa legislativa, tramite disegni di legge approvati da almeno tre Consigli provinciali. Una facoltà che viene riscoperta dal presidente della Provincia di Catania, on. Giuseppe Castiglione, che, nei giorni scorsi, ha presentato un disegno di legge su “Norme in materia di organizzazione territoriale e di disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”, presenti i sindaci dei Comuni e i vertici degli ATO rifiuti del Catanese, affiancato dall’avv Harald Bonura e dal deputato regionale Fabio Mancuso.
“La continua emergenza rifiuti che si vive in numerosi comuni impone la rapida assunzione di provvedimenti legislativi che consentano l’immediato avvio di un processo di risanamento – ha sottolineato il presidente, on. Giuseppe Castiglione, - delle attuali gestioni, in alcuni casi fallimentari, e l’inizio di una nuova stagione positiva, in termini di economicità e di efficienza del servizio erogato ai cittadini. Vogliamo così dare un ulteriore contributo alla rapida soluzione dei problemi che affliggono la gestione degli ATO, già all’attenzione del Governo regionale”.
L’avvocato Harald Bonura ha sottolineato alcuni punti focali del ddl, che individua, nella prima fase, l’ATO rifiuti con il territorio provinciale e affida il trasferimento delle competenze alle Province, salvaguardando però l’autonomia e le funzioni dei singoli Comuni.
Viene garantita la sopravvivenza degli ATO che hanno raggiunto “obiettivi virtuosi”, mentre saranno liquidati quelli che non avranno conseguito gli stessi risultati virtuosi già fissati dall’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque. Scompariranno i costosi consigli di amministrazione a favore di un Amministratore unico che percepirà un compenso parametrato ai risultati ottenuti e non potrà essere tra quelli corresponsabili degli attuali risultati gestionali negativi..
Successivamente, superata la prima fase i Comuni si potranno riorganizzare secondo parametri tecnici.
L’on. Fabio Mancuso ha sottolineato che il ddl nasce in seguito alle osservazioni della Corte dei Conti e si rende necessario per superare una fase economica grave. A questo proposito saranno istituiti presso la Regione Siciliana due fondi: una di rotazione e uno di garanzia per intervenire. Andranno, inoltre, eliminate alcune inconcludenze, come la retribuzione del personale che si rifà a ben tre diversi tipi di contratti, con differenze tra l’uno e l’altro e la chiara e uniforme decisione di applicare la TIA, tariffa, escludendo le interpretazioni che prevedono la TARSU, tassa.
“La continua emergenza rifiuti che si vive in numerosi comuni impone la rapida assunzione di provvedimenti legislativi che consentano l’immediato avvio di un processo di risanamento – ha sottolineato il presidente, on. Giuseppe Castiglione, - delle attuali gestioni, in alcuni casi fallimentari, e l’inizio di una nuova stagione positiva, in termini di economicità e di efficienza del servizio erogato ai cittadini. Vogliamo così dare un ulteriore contributo alla rapida soluzione dei problemi che affliggono la gestione degli ATO, già all’attenzione del Governo regionale”.
L’avvocato Harald Bonura ha sottolineato alcuni punti focali del ddl, che individua, nella prima fase, l’ATO rifiuti con il territorio provinciale e affida il trasferimento delle competenze alle Province, salvaguardando però l’autonomia e le funzioni dei singoli Comuni.
Viene garantita la sopravvivenza degli ATO che hanno raggiunto “obiettivi virtuosi”, mentre saranno liquidati quelli che non avranno conseguito gli stessi risultati virtuosi già fissati dall’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque. Scompariranno i costosi consigli di amministrazione a favore di un Amministratore unico che percepirà un compenso parametrato ai risultati ottenuti e non potrà essere tra quelli corresponsabili degli attuali risultati gestionali negativi..
Successivamente, superata la prima fase i Comuni si potranno riorganizzare secondo parametri tecnici.
L’on. Fabio Mancuso ha sottolineato che il ddl nasce in seguito alle osservazioni della Corte dei Conti e si rende necessario per superare una fase economica grave. A questo proposito saranno istituiti presso la Regione Siciliana due fondi: una di rotazione e uno di garanzia per intervenire. Andranno, inoltre, eliminate alcune inconcludenze, come la retribuzione del personale che si rifà a ben tre diversi tipi di contratti, con differenze tra l’uno e l’altro e la chiara e uniforme decisione di applicare la TIA, tariffa, escludendo le interpretazioni che prevedono la TARSU, tassa.