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Sono stati davvero tanti i cambiamenti in politica negli ultimi mesi. Partiti che cambiano nomi, altri che si fondono per farne uno più grosso. E se questo scombussolamento confonde le idee a livello nazionale, figurarsi dalle nostre parti, dove, in quanto a bizantinismi, non ci facciamo mai mancare nulla. Per esempio, continua a far discutere l’insolita allenza destra-sinistra al Comune di Biancavilla venuta fuori al ballottaggio delle scorse elezioni amministrative. L’occasione è quella della presentazione di un libro in aula consiliare. Ne parlano Pietro Manna, Lello Rapisarda, Salvatore D’Asero. Come a dire, tutto l’arco “costituzionale” biancavillese: sinistra, destra, centro. E così, sarà pure la nuova caotica temperie politica o un vezzo tutto biancavillese, anche da noi si assiste a conversioni sorprendenti, outing inaspettati, sentite rivelazioni. La conversione di Manna, per esempio, già sindaco “progressista”, al conservatorismo del laudator temporis acti: che belli quei tempi, tanto tempo fa, quando facevamo politica per ideale, oggi invece, non c’è più religione, e la colpa è di Berlusconi… Sì avete letto bene, per Pietro Manna(che continua a ritenersi il migliore dei sindaci biancavillesi), anche la colpa dell’allenza tra Pd e Pdl a Biancavilla sarebbe da addebitare al Cavaliere, il quale avrebbe contaminato nella degenerazione anche la sinistra, perfino quella locale. L’outing di Salvatore D’Asero, autonomista di vecchia data, invece, è di quelli che fanno rumore, perché viene dal centro. L’ex consigliere provinciale ha infatti tuonato contro l’immondo inciucio perpetrato al Comune di Biancavilla. E’ una dichiarazione che, se non altro, potrebbe rassicurare quei pochi allibratori che hanno scommesso sulla solida capacità dell’Mpa biancavillese di resistere alla tentazione di entrare in giunta nei prossimi cinque anni, e dunque di rimanere all’ “opposizione”. Infine Lello Rapisarda. Lui, uomo di destra, ha stigmatizzato il fatto che il Pdl biancavillese abbia favorito la vittoria di un uomo di sinistra, e ha evidenziato i rischi e il timore legittimi che si hanno, dalla sua parte politica, di morire democristiani. Pensate, è un rischio che ha evitato per un pelo. Sarebbe stato difficile non morire/vivere da democristiani in una giunta monocolore Mpa, se al ballottaggio fosse andata diversamente. Non c’è che dire, ancora una volta ce n’è a sufficienza per ritenere Biancavilla uno dei laboratori di idee politiche più interessanti dell’isola, idee che in queste ovattate settimane natalizie diventano pure pensierini sotto l’albero. E si sa, a Natale, oltre ad essere più buoni, si è pure più spontanei.
Sono stati davvero tanti i cambiamenti in politica negli ultimi mesi. Partiti che cambiano nomi, altri che si fondono per farne uno più grosso. E se questo scombussolamento confonde le idee a livello nazionale, figurarsi dalle nostre parti, dove, in quanto a bizantinismi, non ci facciamo mai mancare nulla. Per esempio, continua a far discutere l’insolita allenza destra-sinistra al Comune di Biancavilla venuta fuori al ballottaggio delle scorse elezioni amministrative. L’occasione è quella della presentazione di un libro in aula consiliare. Ne parlano Pietro Manna, Lello Rapisarda, Salvatore D’Asero. Come a dire, tutto l’arco “costituzionale” biancavillese: sinistra, destra, centro. E così, sarà pure la nuova caotica temperie politica o un vezzo tutto biancavillese, anche da noi si assiste a conversioni sorprendenti, outing inaspettati, sentite rivelazioni. La conversione di Manna, per esempio, già sindaco “progressista”, al conservatorismo del laudator temporis acti: che belli quei tempi, tanto tempo fa, quando facevamo politica per ideale, oggi invece, non c’è più religione, e la colpa è di Berlusconi… Sì avete letto bene, per Pietro Manna(che continua a ritenersi il migliore dei sindaci biancavillesi), anche la colpa dell’allenza tra Pd e Pdl a Biancavilla sarebbe da addebitare al Cavaliere, il quale avrebbe contaminato nella degenerazione anche la sinistra, perfino quella locale. L’outing di Salvatore D’Asero, autonomista di vecchia data, invece, è di quelli che fanno rumore, perché viene dal centro. L’ex consigliere provinciale ha infatti tuonato contro l’immondo inciucio perpetrato al Comune di Biancavilla. E’ una dichiarazione che, se non altro, potrebbe rassicurare quei pochi allibratori che hanno scommesso sulla solida capacità dell’Mpa biancavillese di resistere alla tentazione di entrare in giunta nei prossimi cinque anni, e dunque di rimanere all’ “opposizione”. Infine Lello Rapisarda. Lui, uomo di destra, ha stigmatizzato il fatto che il Pdl biancavillese abbia favorito la vittoria di un uomo di sinistra, e ha evidenziato i rischi e il timore legittimi che si hanno, dalla sua parte politica, di morire democristiani. Pensate, è un rischio che ha evitato per un pelo. Sarebbe stato difficile non morire/vivere da democristiani in una giunta monocolore Mpa, se al ballottaggio fosse andata diversamente. Non c’è che dire, ancora una volta ce n’è a sufficienza per ritenere Biancavilla uno dei laboratori di idee politiche più interessanti dell’isola, idee che in queste ovattate settimane natalizie diventano pure pensierini sotto l’albero. E si sa, a Natale, oltre ad essere più buoni, si è pure più spontanei.
Enrico Indelicato