giovedì 15 gennaio 2009

L'Intolleranza alimentare - di M. Grazia Aurora Leonardi

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L’intolleranza alimentare (I.A.) essere considerata “allergia cronica o reazione avversa agli alimenti non IgE, mediata ed a effetto ritardato”. Con questa definizione le I.A si differenziano dalle allergie alimentari perché in quest’ultime si ha la partecipazione delle immunoglobuline di tipo IgE con liberazione di Istamina che sappiamo essere la responsabile dei disturbi allergici, la reazione allergica è immediata ed in genere localizzata alle mucose delle prime vie aeree. Le I.A. invece nono sono IgE mediate , non danno reazioni immediate ma ritardate a volte anche 72 ore dopo l’ingestione del cibo e gli organi colpiti possono essere vari.

Quali sono i disturbi provocati dalla I.A.?
Possono essere vari come: astenia (senso di stanchezza) crisi emotive (pianto, riso), cefalea, diarrea, stitichezza, nausea , vomito, prurito, rossori,sonnolenza , tachicardia ecc.

Quali sono le cause dell’insorgenza delle I.A.?
Le cause sono di varia natura e diversi fattori si influenzano reciprocamente. Vi è un’interessante ed originale teoria formulata da Johnathan Brostoff primario dell’Istituto di Allergologia di Middlsew Hospital di Londra. Egli, rimettendo in discussione il concetto diffuso che il cibo ha solo effetto benefico e sano sull’organismo, sostiene che, a causa del rapido cambiamento evolutivo dell’Homo sapiens che modifica con l’allevamento e l’agricoltura le sue abitudini alimentari, il genoma umano non ha avuto il tempo di adattarsi a questi cambiamenti. Quindi essendo l’uomo un onnivoro cioè sia carnivoro che erbivoro, non può adattarsi facilmente alle tossine specifiche di un singolo cibo, come invece avviene per gli erbivori. Bisogna quindi partire dal concetto che l’alimento è una sostanza estranea all’organismo e, quando introdotta, non viene attaccata dal sistema immunitario grazie ad un processo fisiologico di “tolleranza orale”. Quando si hanno alterazioni in questa tolleranza orale o alterazioni alla barriera intestinale, dove vi è un massiccia quantità di alimenti potenzialmente allergenici, si sviluppa l’I.A.
Un’altra causa importante per lo sviluppo di I.A. è la “disbiosi” cioè l’alterazione della microflora intestinale che permette, con la parziale digestione degli alimenti, l’assorbimento degli stessi. A causa di un alimentazione scorretta, abuso di antibiotici, fertilizzanti conservanti ecc. si può avere alterazione della microflora intestinale con aumento delle tossine circolanti che convergono in vari settori dell’organismo provocando i disturbi citati sopra.
Per la diagnosi delle I.A è consigliabile rivolgersi a specialisti che usano tecniche diagnostiche validate dal Ministero della salute. Si possono usare test elettronici come il Vega test o la Biorisonanza magnetica o test ematici. Una volta diagnosticata un I.A, sarà compito del medico o biologo nutrizionista valutare la dieta da adottare.
E’ doveroso precisare che le I.A. sono a tutt’oggi oggetto di studio e vi sono ancora pareri discordanti sulla loro validità. Bisogna anche dire che comunque l’intolleranza al cibo molte volte è causata non tanto dall’alimento stesso quanto dalle sostanze in esso contenute come conservanti, fertilizzanti,coloranti ecc.
Da una statistica degli esami effettuati nel nostro studio, si è rilevato che gli alimenti più responsabili dell’intolleranza sono: l’uovo, il latte e i suoi derivati, il frumento, il pesce, caffè cioccolata ecc.

M. Grazia Aurora Leonardi
D. S. TIELLE DIAGNOSTYC