giovedì 15 gennaio 2009

Simone Ronsisvalle, un artista eclettico - di Roberto Coco

turacul
“Vurria esseri aceddu ppi vulari / di ramu in ramu supra l’alvuliddi, / e munti e vaddi ni vurria passari / e paisi e cittati a middi a middi. / Poi finarmenti passaria lu mari, / lu mari beddu di Scilla e Cariddi / e appena juntu ‘na dda terra amata / mi farò di cori ‘na cantata. / Doppu mi purtiria unni lo focu / cuva e ricuva ppi seculi interi / di supra ddu munti, a pocu a pocu, / la strata mi faria a volu e a peri, / a ‘nfinu ca juncissi ‘na ddu locu / unni mi teni fissu lu pinseri / ppi quantu duci a me la donna amata / ci darria ‘n vasuni all’impenzata” (composta a Pavia nel 1918)


Simone Ronsisvalle nacque il 28 ottobre 1879 a Santa Maria di Licodia, dove trascorse la fanciullezza e dove frequentò verosimilmente la “bottega” di un falegname, il quale lo avviò all’ebanisteria e alla scultura in legno.
A Licodia visse ben poco, lo ritroviamo, infatti, adolescente a Catania, nella quale frequentò la bottega di uno scultore in legno e dove perfezionò la sua tecnica.
A ventitre anni tornò a Santa Maria di Licodia, nella quale si sposò con la cugina Giuseppina Ronsisvalle e nel 1904 gli nacque Luigi, il primo di sei figli.
Successivamente per motivi di lavoro si trasferì con la famiglia a Malta, inTripolitania (Libia) e in Tunisia, dove ebbe l’occasione di partecipare ad alcune mostre d’arte raccogliendo numerosi consensi ed approvazioni.
Dopo aver partecipato alla Grande Guerra (1915-1918) venne ad abitare definitivamente in Adrano, dove aprì una bottega e nella quale svolse la sua attività di scultore, dando prova di stupenda immaginazione e perizia nella creazione delle sue opere. Numerose furono le opere da lui realizzate che oggi fanno bella mostra nelle chiese e in alcune case patrizie di Adrano e Bronte; in seguito all’accrescersi della sua fama, infatti, furono i committenti stessi a pretendere che le parti decorative dei loro mobili fossero realizzate dal Ronsisvalle.
Qui sarebbe impossibile ricordare tutte le sue opere, perciò citeremo solo le principali e le più note contenute nelle chiese di Adrano: Sculture dell’Archivio e Tabernacolo della Cappella del Sacro Cuore nella Chiesa Madre, Cornice del dipinto di S. Luigi nella Chiesa Maria SS. del Rosario, il Talamo della Confraternita nella Chiesa del Cristo alla Colonna, il Tabernacolo nella Chiesa di S. Pietro.
Simone Ronsisvalle oltre che scultore di grande livello fu anche poeta. Durante il suo soggiorno in Tunisia, infatti, curò un giornale per l’edizione di una comunità di italiani nel quale pubblicò alcune poesie dialettali. Trasferitosi ad Adrano alcune due raccolte di poesie dialettali furono pubblicate sul giornale “Il Simpaticone” di Paternò, il cui primo numero del secondo dopoguerra fu stampato il 4 dicembre 1946.
I
temi poetici del Ronsisvalle sono quelli della vita di ogni giorno, motivi autobiografici, sociali, temi d’amore, l’angoscia e la nostalgia di chi è lontano dal proprio paese.

Simone Ronsisvalle morì ad Adrano il 28 ottobre del 1960 all’età di 81 anni.


Roberto Coco