cinamedi cinamedi
Il latte è uno degli alimenti primari della nostra dieta, sia in età pediatrica sia in quella adulta ma, nonostante il ricco apporto nutrizionale, è un alimento che provoca seri problemi d’intolleranza in circa il 50% della popolazione mondiale. Circa il 30-40% della nostra popolazione italiana ne è affetta, anche se non tutti i pazienti manifestano i sintomi.
L’intolleranza al lattosio (zucchero contenuto nel Latte) è causata dal deficit di lattasi (enzima necessario per il metabolismo del latte), deficit presente in molti soggetti. Esiste una forma d’intolleranza congenita ed una forma acquisita: la forma congenita si può manifestare nel lattante sin dalla nascita, oppure, più tardivamente, nell’adulto; la forma acquisita è secondaria ad altre patologie acute (salmonellosi, colera, enteriti acute) o croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn, linfomi, ecc.).
L’intolleranza al lattosio (zucchero contenuto nel Latte) è causata dal deficit di lattasi (enzima necessario per il metabolismo del latte), deficit presente in molti soggetti. Esiste una forma d’intolleranza congenita ed una forma acquisita: la forma congenita si può manifestare nel lattante sin dalla nascita, oppure, più tardivamente, nell’adulto; la forma acquisita è secondaria ad altre patologie acute (salmonellosi, colera, enteriti acute) o croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn, linfomi, ecc.).
I sintomi?
La mancanza di lattasi non permette la scissione del lattosio (del latte) in glucosio e galattosio quindi la molecola inalterata attraversa l’intestino tenue, richiamando acqua e, giunta al colon viene scissa in ammoniaca, idrogeno e anidride carbonica, di conseguenza si ha gonfiore distensione addominale, diarrea, dolori addominali di tipo crampiforme, flatulenza. I sintomi si possono presentare da soli o in associazione tra loro. Inoltre questa patologia si accompagna spesso alla rettocolite ulcerosa e alla sindrome del colon irritabile.
La mancanza di lattasi non permette la scissione del lattosio (del latte) in glucosio e galattosio quindi la molecola inalterata attraversa l’intestino tenue, richiamando acqua e, giunta al colon viene scissa in ammoniaca, idrogeno e anidride carbonica, di conseguenza si ha gonfiore distensione addominale, diarrea, dolori addominali di tipo crampiforme, flatulenza. I sintomi si possono presentare da soli o in associazione tra loro. Inoltre questa patologia si accompagna spesso alla rettocolite ulcerosa e alla sindrome del colon irritabile.
Come bisogna curarsi?
La terapia più efficace e immediata è togliere dalla dieta tutti i cibi che contengono lattosio per almeno tre mesi, con la verifica della patologia tramite un test che, successivamente, meglio suggeriremo.
Poiché il lattosio è molto utilizzato nell’industria alimentare come conservante, nelle industrie farmaceutiche come eccipiente, granuli omeopatici compresi, si consiglia agli intolleranti di leggere attentamente i foglietti illustrativi.
La mancata assunzione di Latte e latticini porta però a carenza di calcio, cosa bisogna fare?
Introdurre in alternativa nella dieta formaggi a pasta extradura e quelli a pasta dura che, mediante il processo di stagionatura, hanno perso il lattosio.
Le verdure a foglie verdi, i fagioli, il latte di soia fortificato ed i succhi 100% frutta integrati con calcio, vanno pure bene per il calcio e come antiossidanti.
La terapia più efficace e immediata è togliere dalla dieta tutti i cibi che contengono lattosio per almeno tre mesi, con la verifica della patologia tramite un test che, successivamente, meglio suggeriremo.
Poiché il lattosio è molto utilizzato nell’industria alimentare come conservante, nelle industrie farmaceutiche come eccipiente, granuli omeopatici compresi, si consiglia agli intolleranti di leggere attentamente i foglietti illustrativi.
La mancata assunzione di Latte e latticini porta però a carenza di calcio, cosa bisogna fare?
Introdurre in alternativa nella dieta formaggi a pasta extradura e quelli a pasta dura che, mediante il processo di stagionatura, hanno perso il lattosio.
Le verdure a foglie verdi, i fagioli, il latte di soia fortificato ed i succhi 100% frutta integrati con calcio, vanno pure bene per il calcio e come antiossidanti.
Quali test per la diagnosi?
Il test più accreditato nel laboratorio di analisi cliniche per la diagnosi d’intolleranza al lattosio è il test H2 Breath consistente nell’introduzione di un pasto di lattosio ed il conseguente dosaggio di H2 (idrogeno) che, prodotto nell’intestino dai processi di fermentazione, assorbito e messo in circolo, è eliminato attraverso i polmoni con il respiro, quindi captato e misurato dal test Breath.
Il test più accreditato nel laboratorio di analisi cliniche per la diagnosi d’intolleranza al lattosio è il test H2 Breath consistente nell’introduzione di un pasto di lattosio ed il conseguente dosaggio di H2 (idrogeno) che, prodotto nell’intestino dai processi di fermentazione, assorbito e messo in circolo, è eliminato attraverso i polmoni con il respiro, quindi captato e misurato dal test Breath.
Un altro test in uso è il test genetico attualmente poco usato perché più costoso.
Casistica: il test è in allestimento.
M. Grazia Aurora Leonardi